Taormina, i 7 Grandi e le sfide di terrorismo, clima, globalizzazione. Gentiloni: “Sarà il più impegnativo degli ultimi anni”

Sul tavolo sicurezza dei cittadini, sostenibilità economica, ambientale e sociale. Trump attende discussione ‘robusta’ sull’ambiente. E c’è chi barrica i negozi per timore di proteste DIRETTA TWITTER DEGLI INVIATI

di GIOVANNI GAGLIARDI www.repubblica.it

Una breve cerimonia inaugurale, poi la foto di famiglia. Alle 11,30 al Teatro greco di una Taormina blindata come mai nella sua storia si è aperto il G7 dei capi di Stato e di governo sotto la presidenza italiana. “Sappiamo che non sarà un confronto semplice. Lo spirito di Taormina ci può aiutare nella giusta direzione”, ha detto il padrone di casa Paolo Gentiloni, non nascondendo una vena di preoccupazione per il risultato finale. Una apprensione condivisa anche dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk: “Non c’è dubbio che questo sarà il vertice più impegnativo tra I G7 degli ultimi anni – ha dichiarato aprendo il briefing – E non è un segreto che i leader che si riuniscono qui hanno qualche volta posizioni molto diverse su temi come il clima ed il commercio”. Ma, ha ammonito Tusk, “il nostro ruolo è di fare di tutto per mantenere l’unità su tutti i fronti”.

Ucraina e Siria. L’unione europea, ha detto ancora Tusk, si attende che il G7 “mostri unità sull’Ucraina” e che le sanzioni contro la Russia, per le sue responsabilità nella crisi del Paese, siano confermate “fino alla completa applicazione degli accordi di Minsk”. Per quanto riguarda la Siria, la “fine delle brutalità” deve essere l’obiettivo della comunità internazionale. Il presidente del Consiglio Ue, tra l’altro, ha parlato della necessità di un “coinvolgimento della Russia” e di “bloccare l’uso delle armi chimiche”.

I partecipanti. Al vertice partecipano i capi di Stato e di governo di Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia, Germania e Giappone, oltre naturalmente all’Italia. Alle riunioni ci sono anche i rappresentanti della Ue. In occasione del secondo giorno di lavoro, si uniranno 5 capi di Stato e di governo di Etiopia, Kenya, Nigeria, Niger e Tunisia. Presenti anche i rappresentanti di Unione africana, Banca africana per lo sviluppo, Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo Nazioni unite, Fondo monetario internazionale, Banca mondiale. In totale i delegati presenti al vertice saranno circa 2.000. La sicurezza è garantita da 7mila persone delle forze dell’ordine e e 2.900 militari.

I temi. Quattro i temi principali in agenda: clima, immigrazione, terrorismo, commercio internazionale. Alle 12,30 la prima sessione di lavoro all’hotel San Domenico, che si concluderà alle 17,15. Il confronto politico ruoterà su un’agenda molto ricca: clima, immigrazione, terrorismo, commercio internazionale. Sui vari temi restano divisioni di vedute tra alleati europei e gli Usa: Gary Cohn, direttore del National economic council che fornisce consulenza economica al presidente degli Stati Uniti, parlando con i giornalisti che si trovavano a bordo dell’aereo presidenziale durante il volo da Bruxelles alla base di Sigonella, ha spiegato che sarà una discussione ‘very robust’, cioè molto robusta, insomma faticosa, impegnativa. In particolare su due nodi cruciali: il clima e il commercio.

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