Perché il Russiagate può essere peggio del Watergate

La parola a James Clapper, per decenni ai vertici dei servizi Usa. Per decenni anima oscura e silenziosa dello spionaggio, è diventato un implacabile accusatore di Trump

di Massimo Gaggi www.corriere.it

Adesso che è stato arrestato, tutti si chiedono se Manafort, rischiando anni di galera per riciclaggio ed evasione fiscale, metterà sotto accusa il presidente da lui aiutato ad arrivare alla Casa Bianca. Trump disinnescherà la mina concedendogli il perdono presidenziale? E, se lo farà, questo significherà solo il trasferimento del detenuto Manafort da un carcere federale a uno dello Stato di New York? La Casa Bianca, infatti, può perdonare solo i reati federali, non quelli statali. Mentre l’ex capo della campagna elettorale di Trump è stato incriminato anche a New York.

Ma per capire la gravità del Russiagate, la scossa che ha dato alle principali istituzioni americane facendole vibrare fin nelle fondamenta, più ancora che osservare il volto di Manafort che va a consegnarsi o quello di George Papadopoulous, il consigliere di politica estera della campagna di Trump che ha ammesso di aver mentito all’Fbi sui suoi contatti con emissari russi con legami al Cremlino, bisogna osservare i lineamenti glaciali di un oracolo cupo: James Clapper, l’ex capo della National Intelligence, la sala comando dei servizi segreti federali.

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