Gorino e Goro, le barricate respingono mamme e bimbi migranti

Dodici donne e i loro figli erano in arrivo nei paesini del Delta del Po. Gli abitanti non li hanno voluti, alzando pure le barricate. Ora sono stati sistemati altrove. Il Prefetto Morcone: “Mi vergogno” www.repubblica.it

Non volevano profughi in paese e, per adesso, non ne avranno. La clamorosa protesta degli abitanti di Gorino e di Goro, piccoli centri sul Delta del Po ferrarese, con tanto di barricate tirate su per le strade del paese, ha ottenuto che gli ospiti in arrivo finissero altrove, dopo una giornata (e una nottata) convulsa. Il pullman che stava portando i migranti sul posto ha fatto marcia indietro. Dodici mamme, tra cui una incinta, da Nigeria, Guinea e Costa d’Avorio, ciascuna con i propri figli, cui dovevano poi aggiungersi altre sette persone, sono state indirizzate verso altre strutture: a Fiscaglia, Ferrara e Comacchio.
Quella che doveva accoglierli inizialmente era un ostello di Gorino, requisito dal Prefetto di Ferrara, Michele Tortora, per affrontare l’emergenza. Il titolare Filippo Rubini, contattato una settimana fa, ne aveva dapprima dato l’indisponibilità, per destinare la stanze ai turisti. Poi però la situazione era cambiata, a poche ore dagli arrivi, per l’urgenza imminente.
C’è stata però, lunedì pomeriggio, la novità traumatica dei blocchi stradali, eretti a Gorino con bancali di legno in tre punti d’accesso al paese (e allargati poi anche a Goro) per bloccare il convoglio, scortato dalle forze dell’ordine. E questa protesta ha sortito effetti: prefettura, carabinieri, polizia, sindaco di Ferrara e di altri comuni della provincia hanno convenuto in tarda serata di dirottare i profughi in altre strutture della provincia ferrarese.

“Mi vergogno molto di quello che è successo a Ferrara, credo si debbano vergognare quelle persone che hanno impedito la sistemazione di donne e bambini”, il commento del prefetto Mario Morcone, capo del dipartimento immigrazione del ministero degli interni, ai microfoni Gr 1 Rai, intervenendo sul caso. “E’un amaro ricordo che quei cittadini si porteranno appresso a lungo” ha concluso Morcone.

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