Elezioni, ultimi sondaggi: governo impossibile (salvo larghissime intese)

Rilevazione Ipsos per il Corriere della Sera: il centrodestra a 283 seggi, 152 per il M5S. Il centrosinistra a 158 seggi: Pd ancora in calo. E Bonino supererebbe il 3%

di Nando Pagnoncelli www.corriere.it

Qualcuno ha definito la campagna in corso come «sgangherata». Al lordo del fatto che la definizione arriva da uno dei leader in campo, forse coglie bene la situazione. Non si tratta solo dei toni della campagna (e per questo rimandiamo alla rubrica Parole Ostili che questo giornale pubblica settimanalmente e che dà conto di un’estesa aggressività percepita dai cittadini), ma anche della difficoltà nell’indicare programmi per il Paese. Sembra che prevalgano promesse. E non infrequentemente, con immediata evidenza, si tratta di promesse difficili da mantenere. Oppure talmente costose da non essere praticabili se non a prezzo di un dissesto di bilancio.
Gli incerti
Di fronte a questo panorama il dato di incertezza e astensione rimane elevato, attestandosi ancora al 34% nonostante al voto manchino oramai poco più di due settimane È un elettorato variegato, con una importante presenza di elettori centristi che nel 2013 avevano votato per la coalizione montiana, seguiti da elettori di centrosinistra, ma anche, sia pur in misura minore da pentastellati e elettori di centrodestra. Si tratterà di capire se questi cittadini, presumibilmente non entusiasti, decideranno effettivamente di rientrare nell’agone recandosi alle urne. In tal caso i risultati di cui parliamo oggi potranno vedere qualche cambiamento, forse anche apprezzabile. Ad ogni modo, non vediamo una frana drammatica nella partecipazione al voto. Tuttavia è molto probabile che diminuirà il numero dei votanti, attestandosi presumibilmente intorno al 70%, comunque qualche punto sotto il 75% del 2013. La soglia decisiva L’equilibrio tra le forze conferma la graduatoria che abbiamo visto nelle ultime settimane. Il Pd soffre ancora. La difficoltà ad affermare una propria agenda e la rincorsa sui temi degli avversari, le divisioni interne che non sono state sanate dalla composizione delle liste, le difficoltà della leadership renziana, determinano una progressiva riduzione del consenso, un calo che da diverse settimane non si ferma. Tuttavia la contrazione del Pd è compensata dalla crescita delle forze alleate e in particolare della lista Bonino, che sembra oramai essere al di là della soglia di sbarramento per l’ingresso nel Parlamento.

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