Calenda contro Ryanair: “Le minacce ai piloti sono atto indegno”

La compagnia ha promesso il taglio di aumenti e promozioni in caso di adesione allo sciopero del 15 dicembre  www.repubblica.it

Ryanair ha scritto al personale di bordo italiano minacciando il taglio di aumenti e promozioni in caso di adesione allo sciopero dei piloti Alitalia Anpac per il prossimo 15 dicembre. “E’ indegno”. Poche parole, dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, per commentarle. “Non è il mio ambito di responsabilità”, ha detto Calenda a chi gli chiedeva se fosse necessario intervenire: “Ritengo si dovrebbe intervenire – ha aggiunto a margine dell’esecutivo dell’Abi – non si può stare su un mercato, prendere i vantaggi e non rispettare le regole”.

La compagnia è al centro di un complicato braccio di ferro con i suoi dipendenti, che hanno proclamato lo sciopero anche in Germania e Irlanda. Al centro delle rivendicazioni non ci sono ragioni economiche, quanto piuttosto sindacali. Esemplare quello che hanno detto i sindacati tedeschi, che hano rimproverato condizioni poco sociali nell’organizzazione del lavoro per i 4000 piloti che sono impegnati sulle rotte continentali. Al centro della protesta c’è poi il riconoscimento stesso delle rappresentanze dei lavoratori, da parte della società. I primi ad annunciare gli scioperi erano stati i sindacati di Portogallo e Italia. E anche nella base, a Dublino, si è votato per l’ appoggio agli scioperi.

La mobilitazione dovrebbe però evitare i giorni di Natale, fino al 26 dicembre.

Ieri è emersa una lettera inviata dal capo del personale alle “crew” italiane, gli equipaggi di bordo. Facendo riferimento all’invito del sindacato Alitalia Anpac ad aderire alla manifestazione del 15 dicembre, la società dice che “ogni azione intrapresa da ciascun dipendente” – ovvero una singola adesione all’agitazione “risulterà nella perdita immediata del roster 5/3 (la turnazione che prevede cinque giorni di lavoro e tre di riposo, ndr) per tutto l’equipaggio di cabina”. La minaccia comprende anche la perdita di futuri aumenti concordati da contratto o la possibilità di accedere a promozioni o spostamenti.

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