Provincia di Isernia: riparte la vertenza degli ex operai cantonieri precari

La vertenza per la stabilizzazione degli operai cantonieri sarà riproposta anche al Presidente della Provincia di Isernia neo eletto ed ai nuovi amministratori, fermo restando che negli scorsi incontri abbiamo ottenuto già l’assenso di quattro consiglieri provinciali rispetto alla nostra piattaforma (già resa pubblica) e che abbiamo loro illustrato in dettaglio. Stesso lavoro di informazione stiamo svolgendo con alcuni importanti Comuni che possono avere un ruolo fondamentale anche attraverso l’assemblea dei sindaci.


Il Comitato Operaio “Osvaldo Pallotta” che rappresenta i suddetti ex operai precari in lotta, ha il nostro sostegno, con il segretario della CISL FP Feliciantonio Di Schiavi.
Riproponiamo perciò al Presidente neo eletto la piattaforma rivendicativa già da noi diffusa all’indomani dell’entrata in vigore dell’art.20 del D.Lgs 75/2017 e che abbiamo elaborato a sostegno del Comitato Operaio.


Abbiamo già dimostrato, come anche da cronache locali, con dati alla mano che questa stabilizzazione è possibile sin dal 2017 per tutte le 34 unità part time al 50%: con i parametri assunzionali in deroga (art.20 comma 3) ne possono essere stabilizzati 17, gli altri 17 rientrano abbondantemente nei margini giuridici ordinari.


Per la copertura finanziaria abbiamo dimostrato che basta il 2-4% delle entrate correnti dell’attuale bilancio provinciale, tanto più che la provincia ha come funzione e attività primaria proprio la cura della viabilità, e non si giustifica una pianta organica senza operai cantonieri. Senza contare che i fondi di tale servizio destinabili a detta stabilizzazione vengono invece impiegati per la privatizzazione, molto più costosa e meno efficiente (come abbiamo potuto constatare negli ultimi tre anni), peraltro con minore occupazione e peggiori condizioni di salario e di lavoro.


Si tratta di dare una risposta al dramma occupazionale di questi ex operai precari, di evitare la dispersione di un enorme patrimonio di professionalità e l’emigrazione.
Ricordiamo peraltro che vi sarebbe stata anche la transazione delle causa di lavoro vinta dai lavoratori per abuso di precariato e la Provincia avrebbe risparmiato oltre 225 mila euro da investire ulteriormente sul servizio ! Ma la precedente amministrazione non ne ha volto sapere !


Anche la giunta regionale Toma ha inauditamente rifiutato di sostenere questa elementare piattaforma rivendicativa. Questa nostra lotta, emblematica per la realtà locale, continua dunque ad oltranza e vedremo gli esiti degli incontri con questa nuova presidenza della provincia, per dotare il territorio di un servizio di qualità e per un’ importante risposta occupazionale.

Partito Comunista dei Lavoratori – Sezione MOLISE

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