La discarica a Castel San Vincenzo cancellerebbe il complesso monastico benedettino dalla lista UNESCO

Ma questo concetto evidentemente non appartiene agli amministratori di Castel San Vincenzo! Le proteste da noi poste in essere per i lavori di una discarica adiacente il bellissimo lago di Castel San Vincenzo, in un contesto paesaggistico mozzafiato, sono note alle cronache. Nell’immediato hanno smosso l’opinione pubblica, hanno fatto prendere coscienza di una cretinata megagalattica ed hanno portato i rappresentanti delle istituzioni ad interrogarsi sul da fare. In modo particolare, il segretario generale regionale del ministero dei Beni e delle attività Culturali Cultura e del Turismo, prof. Leandro Ventura, ha voluto subito prendere visione del progetto approvato prima del suo approdo in Molise, trovandolo fuori logica non solo per quello che può rappresentare “un’opera” del genere in tale contesto ma, in modo particolare, per l’immagine che darebbe presso l’Ufficio per le pratiche UNESCO, che dovrebbe giudicare il sito archeologico-architettonico già felicemente inserito nella speciale lista di interesse.

Il dato è certo, un tale obbrobrio cancellerebbe certamente il complesso monastico benedettino dalla lista UNESCO e, in più, creerebbe disastri fuori dai confini molisani in quanto, come risaputo, al progetto locale sono collegate altre otto realtà comunali sparse per la penisola che vedrebbero svanire i loro meritati sogni di valorizzazione grazie ad un’ottusa ottica amministrativa! Ma c’è di più! L’alto dirigente regionale, nei giorni della contestazione, convocò presso i suoi uffici a Campobasso i tre sindaci interessati congiuntamente al progetto, Castel San Vincenzo, appunto, Cerro Al Volturno e Scapoli al fine di scongiurare tale infausta evenienza, ricevendo assicurazione dagli ultimi due sull’abbandono dell’opera contestata e, dal primo, la promessa che non sarebbero ripresi i lavori se non dopo un pronunciamento ufficiale dell’ufficio UNESCO. Ma la parola la danno i gentiluomini o gentildonne nel caso di specie, evidentemente non siamo nell’esempio giusto! Infatti, approfittando del periodo estivo e vacanziero, ieri l’altro, mezzi e uomini si sono ripresentati sul cantiere a riprendere le lavorazioni!

Ma la lotta non va in ferie! Siamo incazzati al punto giusto! Non bastano le schifezze, ora anche le bugie! Ebbene, venerdì 21 luglio c.a., alle ore 16.00, saremo ancora davanti ai cancelli del cantiere per una conferenza stampa-sit in e per impedire questo schiaffo al PATRIMONIO DELL’UMANITA’! Si invitano quanti hanno a cuore le sorti di questo territorio ad essere con noi in questa battaglia di alto senso civico.

Emilio Izzo

 

Commenti Facebook