Ex cantonieri, Di Lucente: Coia cerca solamente scuse. Gli esponenti di centrodestra gli “stacchino la spina”

Se la Provincia è bloccata, non solo sulla questione cantonieri ma in generale, è colpa del governo. E poi della Regione. E ancora di questo o di quello. Tutti, ma non di certo del suo presidente Coia. Che preferisce nascondersi dietro un ‘non posso, non ho soldi’ piuttosto che trovare soluzioni”: il consigliere regionale Andrea Di Lucente replica al presidente della Provincia di Isernia. 

A dare il via al botta e risposta è stata la questione della mancata stabilizzazione degli ex cantonieri della Provincia di Isernia. 

Coia ha detto di non avere risorse, ma quale ente allo stato attuale ce le ha? Pensa di essere il solo a dover far fronte a situazioni difficili, a dover essere creativo con i pochi fondi a disposizione? 

Non capisco nemmeno a cosa gli servano le risorse visto che la Provincia, di fatto, è bloccata da quando c’è lui. Le poche competenze che sono rimaste all’ente vengono ignorate. Oppure non si hanno le capacità per gestirle (non dico al meglio, ma quanto meno a livello di ordinaria amministrazione).

Non mi spiego come i tanti esponenti di centrodestra – vedi Mike Matticoli – che hanno sostenuto Coia continuino a farlo. Di quali altre dimostrazioni  hanno bisogno?”.

Sulla questione cantonieri, Di Lucente ribadisce: “Se ci fosse la volontà politica di tutelare questi lavoratori, una via, nelle maglie della legge, poteva essere trovata. Invece no. Coia finora si è lanciato in spiegazioni che hanno toccato ogni argomento, ma non ha mai detto apertamente che vorrebbe tutelare gli ex cantonieri, con buona pace del suo passato da sindacalista. Non c’è stata alcuna possibilità di mediazione nonostante fosse caldeggiata da più parti e persino gli stessi lavoratori fossero disposti a trovare una soluzione. Adesso ci si ritrova un muro contro muro. E con i decreti ingiuntivi per l’ente di via Berta pronti a partire”.

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