Di Clemente: si poteva evitare la pista di pattinaggio, ci sono i marciapiedi di Isernia per tale svago

Dopo la disastrosa  gestione decennale  della protezione civile, nella passata giunta di destra a Isernia, siamo alle solite.  A saperlo prima, non c’era bisogno di realizzare una palestra di pattinaggio su ghiaccio in pieno centro a Isernia, visto che per tale diletto ben potrebbero utilizzarsi i marciapiedi della città o le strade delle borgate.  Si dice “manca il sale”. Ma solo quello della mente.  E’ così difficile predisporre un piano comunale che, già prima della prevedibile nevicata, predispone lo spargimento di sale nei luoghi interessati, a partire dalle borgate, che per prime soffrono i disagi dell’isolamento? Vero è che quello che accade a Isernia accade ormai in tutta Italia: basta una nevicata o una pioggia per mandare in tutto in tilt, per carenza di organizzazione, di elementari mezzi e di sale, con cui facilmente si potrebbe eliminare il ghiaccio delle vie e dalle strade. Mentre spariscono miliardi nelle varie mafie del capitale. Anche in loco. Così la vera calamità non è la neve o la piaggia, ma la sciatteria amministrativa, ruberie di denaro pubblico a parte.
In ogni modo l’inverno non è finito, e tornando ai disagi che ha espresso soprattutto la popolazione delle borgate, il PCL di Isernia chiede che, nell’emergenza, le somme della TASI vengano accantonate in via prioritaria per predisporre i mezzi ed i sacchi necessari di sale, con l’obiettivo di rendere tutte fruibili le strade di collegamento tra il centro e le borgate, in caso di precipitazioni nevose:
– preparando la sufficiente quantità di sale e di mezzi convenzionati per il tempestivo e compiuto intervento;
– attivandosi già dalla fase di previsione, oltre che durante e dopo,  per lo spargimento del famoso sale, contestualmente alla spalatura, che da sola non è evidentemente sufficiente per prevenire la formazione del ghiaccio;
– prevedere comunque un servizio di pronto intervento per persone con particolari disagi, soprattutto nelle borgate, ai quali dovessero necessitare beni o medicinali essenziali in caso di impossibilità a circolare.

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