Continuano e si aggravano sversamenti fognari e discariche abusive a Pettoranello del Molise

Riceviamo e pubblichiamo
Nel mese di agosto 2017, unitamente all’associazione antimafia “A. Caponnetto” nell’ambito della nostra attività di tutela ambientale, chiedemmo pubblicamente al sindaco di Pettoranello del Molise di provvedere ad eliminare uno sversamento fognario a cielo aperto in una zona boschiva (località Mulino-Cacchieto).
Un mese dopo tornammo sul posto e verificammo che, contrariamente alle notizie infondate diffuse dal suddetto sindaco, lo sversamento continuava  e che anzi la situazione si era aggravata con una discarica a cielo aperto  di rifiuti speciali e con sospetto di presenza di amianto. Tutto provato con video e foto all’epoca diffuse e consegnate anche alla Procura, ad ora senza esito.
Scoprimmo anche che erano state emesse delle ordinanze, da parte del sindaco, di affidamento dell’appalto per provvedere, ma che esse presentavano diverse opacità, non solo perché si affidava l’appalto a trattativa privata ma soprattutto perché non risultava la previa verifica del possesso dei requisiti per trattare l’eventuale amianto; né risultava una previa analisi dei rifiuti per stabilirne il trattamento, il tragitto e la modalità di smaltimento, a parte tante altre opacità.
Ma comunque nessun rimedio è stato adottato: siamo tornati sul posto verso la fine di marzo ultimo scorso e la situazione è ancora peggiorata, sia per lo sversamento sia per la discarica, come da video e foto allegate (di nuovo inoltrate anche alla Procura di Isernia).
A fronte di quanto sopra non si conosce allo stato alcun provvedimento da parte della Procura di Isernia a tutela dell’ambiente a fronte di quanto segnalato; ed anzi, nella segnalazione integrativa fatta lo scorso 9 aprile u.s., in cui si dimostrava la persistenza dello sversamento e della discarica abusiva, la Procura di è rifiutata di ricevere sia la PEC di denuncia sia gli allegati video e foto adducendo che “i file non erano scaricabili”.
Abbiamo perciò contestato anche la inefficienza del sistema di ricezione PEC della Procura di Isernia che non ha ancora il programma per scaricare i file digitalizzati (formato PM7) ! Li abbiamo perciò inviati di nuovo in formato base in data 15/4/2018 e vedremo cosa faranno.
Non senza prima osservare che queste riprese e foto da loro rifiutate come sopra, avrebbero dovuto invero farle loro all’uopo preposte.
Per converso si osserva come a Isernia un giorno del 2011 invece vi fu l’indefesso impegno per filmare e fotografare ore ed ore, con tanto di dispiegamento di truppe,  alcuni antifascisti che semplicemente e civilmente cantavano “Bella Ciao”  manifestando l’antifascismo. E’ un esempio della giustizia borghese.
Mentre al PCL MOLISE non è ancora pervenuto alcuna notizia di iniziative da parte delle autorità giudiziarie locali preposte, neanche del sequestro dell’area per evitare l’inquinamento delle prove, all’Associazione Antimafia Caponnetto addirittura pare che sia arrivata una “richiesta di archiviazione” del PM Andricciola, la quale ha peraltro iscritto il fascicolo contro “ignoti”, mentre i soggetti da indagare per omissione erano stati ben individuati; di tale richiesta di archiviazione non si conoscono neanche le “motivazioni” poiché incredibilmente non sono presenti nel fascicolo, ma ad essa ovviamente seguirà opposizione a fronte dell’evidenza dei gravi misfatti ambientali predetti.
Dunque andremo fino in fondo: ma tanto dovevamo comunicare pubblicamente perché la popolazione si renda conto non solo di come lo stato borghese tutela l’ambiente, ma anche di come tutela il profitto, e il potere politico, piccolo o grande, che lo rappresenta localmente.
  Partito Comunista dei Lavoratori – MOLISE
Il coordinatore Tiziano Di Clemente
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