Autovelox Macchia d’Isernia:denuncia per chiarire tutti gli interessi e interessati coinvolti

autovelox1E’ stato di nuovo spostato il segnale del limite di 70/h di circa 3 metri rispetto all’autovelox di Macchia d’Isernia. A rivelarlo è l’ennesimo sopralluogo effettuato – con cui siamo in contatto mentre stiamo scrivendo – dal sindacalista Di Schiavi e dal rappresentante molisano dell’Associazione Caponnetto contro le mafie Romano De Luca, alle ore 19.00 di questa sera 28 febbraio. E’ ormai la quinta volta che accade questo fatto vergognoso: sulle precedenti quattro volte, scoperte sempre dalla Csa Fiadel e dall’Associazione Caponnetto contro le mafie, v’è stata anche una denuncia ma a quanto pare costoro continuano impuniti.

Tutto ciò comporta chiara ed illecita alterazione dello stato dei luoghi mentre v’i sono giudizi in corso sulle illecite sanzioni al CDS irrogate ! Ecco perché ribadiamo che l’area e l’autovelox di Macchia devono essere sottoposti a sequestro ! E l’autovelox spento almeno per sospensione! Vieppiù: ci viene riferito che in data 25 febbraio tra le ore 12.00 e 12.10 circa, sul punto dell’autovelox di Macchia sono state notati:
– due auto dell’ANAS con operai in tuta che eseguivano operazioni sui luoghi;
– un’auto della polizia stradale che transitava lentamente sul luogo a mo’ di sorveglianza;
– poco dopo tale tratto, nei pressi dello svincolo di S. Spirito, è stata notata l’auto del prefetto di Isernia con autista che transitava in direzione Venafro. Costoro dovranno chiarire pubblicamente cosa stavano facendo.Per non dire che all’ultima nostra conferenza stampa sul tema, si è presentato, a perorare con infondate motivazioni la bontà dell’autovelox di Macchia, un esponente della società che percepisce 22 mila euro solo per lo stesso autovelox di Macchia, e che negli ultimi tempi ha aumentato a livelli esponenziali i suoi ricavi (come da dati presi dal sito della stessa società). Non finisce qui. Dopo il torbido episodio del falso e fantasmagorico “ricorrente” che denunciava sui giornali locali i difensori dei tartassati come “truffatori” (è in corso un’inchiesta anche contro tale millantatore), ed in questi giorni, è stata recapitata nella cassetta postale della Fiadel a mo’ di intimidazione , una pseudo denuncia firmata da soggetti “anonimi” diretta a colpire oltre la Fiadel, il Comitato Pro-trignina ed il PCL Molise “rei” di tutelare i tartassati dell’autovelox abusivo di Macchia.Ovviamente tale pseudo denuncia “anonima” è ridicola e poi ne parleremo meglio deridendola pubblicamente; nondimeno essa mostra che qualcuno è così morbosamente interessato a difendere l’autovelox sanguisuga, da arrivare ad un simile livello di demenziale meschinità e delinquenzialità. Il grande Pasolini scriveva: non ho le prove ma conosco i colpevoli.Anche noi diciamo lo stesso, senza volerci ovviamente paragonare al grande scrittore e poeta. E comunque andremo avanti e cercheremo persino di fornire le prove di questi fatti inauditi che si stanno verificando intorno all’autovelox di Macchia, svelandone anche gli interessi economici diretti mal celati, oltre le “macellerie sociali da autovelox” che si aggiungono a quelle propugnate dal governo dei banchieri.In tal senso, oltre la precipua lotta sociale, anche da un punto di vista della necessaria difesa tecnico-legale delle masse tartassate, il PCL MOLISE, il sindacalista Di Schiavi ed l’esponente dell’associazione Caponnetto contro le mafie De Luca, stanno preparando una mega denuncia che metterà finalmente insieme tutto il torbido mosaico di tale vicenda: interessi economici privati, abusi di potere, soggetti ed apparati di stato e di potere coinvolti.

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