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Chaminade Campobasso – Sagittario Pratola 3-5

Riceviamo e pubblichiamo

CHAMINADE 3 – SAGITTARIO PRATOLA 5

(primo tempo 2-1)

CHAMINADE: Ruscica, De Nisco, Cavaliere, Caruso, Al Assuad, Pizzuto Fr., Iacovino G., La Bella, Nardolillo, Cancio Rodriguez, Petrella, Iacovino S. All.: Pizzuto P.

SAGITTARIO PRATOLA: Marquez, Goldoni, Nieto, D’Ambrosio, Lancia, Raguso, Santacroce, Santangelo, Micale, Girardi, Paludo. All.: Di Giustino.

ARBITRI: Bartoli (Nocera Inferiore) e Corsini (Taranto).

CRONOMETRISTA: Panichella (Campobasso).

RETI: 5’ Nieto (SP); 15’ La Bella (C), 19’45” Caruso (C), 24’ e 39’ Raguso (SP), 36’30” Girardi (SP), 38’ D’Ambrosio, 39’25” Petrella (C).

NOTE: espulso, nella Chaminade, al 35’25” Cancio Rodriguez per somma di ammonizioni. Tiri liberi: Chaminade 0/0; Sagittario Pratola 0/0.

La Chaminade Campobasso cede l’intera posta in palio al Sagittario Pratola nella sfida-spareggio per il terzo posto. Prima occasione per il Sagittario Pratola. Dopo tre minuti, conclusione al volo di Goldoni, la palla lambisce il palo della porta rossoblù. È il preludio al vantaggio abruzzese, che arriva al 5′ con Nieto, abile a ribadire in rete dopo un rimpallo nell’area di rigore molisana. Trascorre un minuto e il Sagittario Pratola sfiora il raddoppio. Il diagonale di Nieto colpisce il palo, sulla ribattuta la gran botta di Girardi è respinta da Al Assuad. La Chaminade Campobasso risponde all’8′ con una fucilata di Nardolillo, respinta da Marquez. Caruso prova a ribattere, ma è anticipato da un provvidenziale tackle. Caruso ci prova al 9′, correggendo un corner, ma la mira non è delle migliori. Due giri di lancette più tardi la girata di La Bella si spegne a lato. I molisani spingono e il pari rossoblù arriva al quarto d’ora con una conclusione dalla distanza di La Bella (non irresistibile) sul primo palo. Marquez è battuto. Il raddoppio della Chaminade Campobasso giunge a quindici secondi dalla conclusione. Cancio verticalizza per Caruso, che indirizza la sfera sotto l’incrocio dei pali. Chaminade Campobasso – Sagittario Pratola 2-1.

La ripresa inizia col pressing del Sagittario Pratola, che gioca col portiere di movimento, con in campo l’estremo difensore Marquez, abile anche col pallone tra i piedi. Brivido per i molisani al 21′: la conclusione di Marquez lambisce l’incrocio dei pali. Raguso fa le prove generali per il pareggio, colpendo il palo al minuto 23, un giro di lancette più tardi trova il bersaglio grosso, correggendo un traversone alle spalle di Al Assuad. La Chaminade Campobasso va vicinissima al tris alla mezz’ora. Pizzuto apre per Cancio, la cui volée colpisce in pieno l’incrocio dei pali. Al Assuad salva i suoi al 35′ sulla conclusione ravvicinata di Raguso. Ancora Raguso pericoloso al 36′: la punizione da posizione defilata porta il pallone a imitare flipper col doppio palo. L’inferiorità numerica dura trenta secondi: l’incornata di Girardi gonfia la rete locale. È il gol del controsorpasso: Chaminade Campobasso – Sagittario Pratola 2-3.

Chaminade vicina al pari al 38′. Il gioco a cinque porta Caruso a servire Pizzuto, che a porta vuota colpisce il palo. Sul capovolgimento di fronte, D’Ambrosio batte Al Assuad in uscita. I molisani provano il tutto per tutto, ancora gioco a cinque. Raguso ruba la palla e trova il pokerissimo, calciando da una porta all’altra. Non si arrende la Chaminade, che trova con Petrella il 3-5, ma è troppo tardi. I molisani lasciano l’intera posta in palio al Sagittario Pratola, diretta concorrente per il terzo posto, che in classifica scavalca i rossoblù di coach Pizzuto.

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Legge elettorale, Frattura: approvata modifica, ora alle urne con clima sereno Domani confronto con il Ministero per data del voto e informatizzazione procedure

“Con le disposizioni collegate alla manovra di Bilancio, ieri sera il Consiglio regionale ha approvato la modifica che ci è stata sollecitata, nei giorni scorsi, dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, alla nostra legge elettorale, la riduzione della soglia di sbarramento, per i candidati Presidente, dal 10 all’8 per cento.

Un passaggio necessario e importante che ci mette al riparo da possibili impugnative e contestazioni future.

Domattina sentirò il Ministero dell’interno per concordare, così come prevede la legge, la prima data utile per andare al voto e discutere della informatizzazione delle procedure, così come concordato con il ministro Minniti.

L’appello che rivolgo ora a tutti è quello di mettere da parte le polemiche: rassereniamo il clima e consentiamo ai nostri cittadini di scegliere i loro rappresentanti regionali con una piena e convinta partecipazione democratica”.

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Circolo La Nebbia Cus Molise battuto in trasferta dal Ruvo

riceviamo e pubblichiamo

RUVO                                 5

CLN CUS MOLISE             4

 Ruvo: Pellicani.Cantatore, Mastropierro, Amoruso, Paparella, Campanale, Ciliberti, Guastamacchia, Torres, Iglesias, Leon Davila, Bucci. All. Piacenza.

Cln Cus Molise: Castiglioni, Setaro, Cioccia, Vaino, Di Stefano Melfi, Everton, Joao Alonso, Passarelli, Barichello, A. Pietrangelo. All. Sanginario.

Arbitri: Rutolo di Chieti e Candria di Teramo. Cronometrista: Agostinelli di Bari.

Marcatori: Barichello (2), Melfi (2), Torres (3), Ciliberti, Leon Davila.

Note: nella ripresa espulso il portiere del Cln Cus Molise Castiglioni.

Cade a Ruvo di Puglia il Circolo La Nebbia Cus Molise che lotta ma è costretto alla resa e deve rallentare la sua corsa verso i playoff.

La cronaca – In apertura di partita Melfi batte un calcio di punizione e serve Barichello che, posizionato alla destra di Pellicani, spedisce al lato da posizione favorevole. Il Ruvo, scampato il pericolo prova a farsi vedere dalle parti di Castiglioni facendo girare molto il pallone senza però impensierire il portiere dei molisani. I locali sono decisamente più pericolosi quando il tecnico Piacenza decide di mandare in campo Torres (che sarà grande protagonista del confronto). Nonostante il suo ingresso, però, il risultato non si sblocca e le due squadre vanno al riposo sullo 0-0 con una grande parata di Castiglioni nel finale di frazione. Nella seconda parte del confronto il Cln Cus Molise parte forte e sblocca la gara con Barichello. Il brasiliano recupera palla, salta il diretto controllore e con la punta scarica alle spalle di Pellicani il pallone dello 0-1. Incassato il gol il Ruvo riesce a riorganizzarsi, fa valere le sue doti di palleggio e pareggia la contesa con Torres. Match di nuovo in equilibrio e Cln Cus Molise che poco più tardi deve fare i conti con l’espulsione del portiere Castiglioni, reo di aver colpito il pallone con la mano (in uscita) fuori dall’area di rigore. Per lui rosso diretto perché considerato ultimo uomo. In porta va Setaro e con l’uomo in più il Ruvo trova il sorpasso grazie alla firma di Torres. Poi i ragazzi di Piacenza vanno sul 3-1 con Ciliberti. Gara in salita per i molisani che per tentare il recupero si affidano al portiere di movimento (Cioccia). La mossa dà i frutti sperati perché Melfi accorcia le distanze depositando in fondo al sacco il pallone del 3-2. Il Circolo La Nebbia Cus Molise, però, non riesce a completare la rimonta perché  il Ruvo ha ancora tanta benzina e va a bersaglio altre due volte con Torres e Leon Davila. Il match a questo punto, è compromesso per gli ospiti con le marcature di Melfi e Barichello che servono solo per le statistiche e per fissare il punteggio sul 5-4

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Terminus contabilità/ Finanziamenti diretti alle imprese molisane

Il Contratto di prestito è un rapporto diretto tra impresa o libero professionista e l’ente erogatore. E’ previsto anche in Molise. Con il contratto di prestito la finanziaria pubblica o collegata a vario tipo ad ente pubblico eroga dei finanziamenti alle imprese che svolgano attività o intraprendano iniziative nel territorio regionale. Le imprese s’impegnano a restituire le somme ricevute secondo un piano d’ammortamento a tasso ed a rate variabili oppure costanti. Il finanziamento può essere a breve, medio e lungo termine, sia con garanzia reale che chirografo.

Per consulenze fiscali o contabili su questo argomento o su altri e per soluzioni ai problemi aziendali, inclusa la ricerca di agevolazioni o soluzioni finanziarie adeguate, potrete contattarci al seguente numero di telefono: 0874.98926, oppure scrivere mail al seguente indirizzo:[email protected] consulenza è GRATUITA

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Allarme Eternit in Contrada San Giovanni in Golfo,M5S: intervenire con urgenza

Forse non tutti sanno, ad eccezione di tutti gli organi ed autorità preposte che invece lo sanno benissimo, che in Contrada San Giovanni in Golfo a Campobasso, a cavallo tra la tangenziale est e la collina di San Giovannello, vi sono alcuni capannoni, in passato utilizzati per allevamenti animali, con coperture a lastre in cemento/amianto (eternit).

La questione è al centro di una lunga trafila amministrativa che vede interessata l’Amministrazione Comunale, l’ARPAM, la (ex) Forestale, e l’ASREM, oltre naturalmente ai proprietari degli immobili. Le ultima relazione tecnica, effettuata da tecnici ARPA nel 2014 (anche se le prime risalgono al 2005), confermava la presenza del materiale pericoloso, attestando però un rischio “in misura ridotta” per la salute in quanto i pannelli si presentavano “compatti”, non disponendone quindi la rimozione totale ma solo un intervento di bonifica  tramite l’incapsulamento dei materiali, come da disposizioni ministeriali. Con lo stesso documento (prot. 6736 dell’8/09/2014 di ARPA Molise) si diffidava la proprietà a sostituire i pannelli lesionati e spezzati, nonché a rimuovere, per mezzo di ditta specializzata,  quelli presenti a terra presso il sito, unitamente a tutti i frammenti di lastre rinvenuti a terra.

Solo nel 2016, come da documentazione acquisita dagli uffici comunali, è stato effettuata la rimozione di soli 850 chilogrammi di materiale, mentre la messa in sicurezza di tutte le restanti lastre non è mai stata attuata, tant’è che la situazione odierna risulta quantomeno drammatica, a dimostrazione che quel rischio ritenuto “in misura ridotta” date lo stato “compatto” del materiale è stato, molto probabilmente, sottostimato.

Da un sopralluogo effettuato qualche giorno fa sul sito si evince infatti che tutta l’area è disseminata di eternit frantumato, anche in porzioni piccolissime ed estremamente volatili, intere porzioni di copertura dei capannoni sono volate a terra disintegrandosi,  mentre intere porzioni di pannelli risultano essere sgretolate dal passaggio di automezzi. Il tutto a pochissimi metri dalla tangenziale, dalle  civili abitazioni della zona, ma soprattutto a breve distanza dalla zona nord della città, dove peraltro insistono strutture sensibili come la casa dello studente (sede di scuola elementare), distante solo qualche centinaio di metri in linea d’aria dal sito.

Superfluo ricordare che il rischio principale derivante dalla presenza di eternit è proprio legato all’estrema volatilità delle fibre di amianto di cui è costituito.

Alla luce della gravissima situazione riscontrata, all’attenzione delle autorità preposte sin dal 2005, si invitano tutti gli organi deputati ad intervenire immediatamente affinché ogni potenziale rischio per la salute pubblica derivante dalla massiccia presenza di amianto presso il sito venga rimosso nella massima sicurezza e nel rigoroso rispetto delle vigenti normative in materia.

L’argomento tornerà nuovamente all’attenzione del prossimo consiglio comunale con un’ennesima interpellanza del Movimento 5 Stelle alla quale il sindaco dovrà rispondere per quale motivo il dirigente del settore ha negato l’esistenza del problema e la presenza di amianto presso il sito, nonostante l’amministrazione ne fosse perfettamente a conoscenza da almeno dieci anni.

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A Venafro inaugurata Piazza Falcone e Borsellino, e a Campobasso?

Ho saputo che a Venafro è stata appena inaugurata Piazza Falcone e Borsellino.

Dopo l’iniziale moto di soddisfazione, ho provato un gran rammarico perché mi sono chiesta: e Campobasso? E un capoluogo di regione che ha un intero quartiere dedicato ai nomi delle regioni italiane e si dimentica di chi si è immolato nella lotta alla criminalità organizzata?

Non abbiamo un oratorio dedicato a don Pino Puglisi piuttosto che a don Peppe Diana, non abbiamo una scuola intitolata a Piersanti Mattarella, non abbiamo una strada dedicata a quei magistrati o a quei poliziotti caduti in servizio perché in primo piano nella lotta contro le mafie.

Mi permetto di dare qualche suggerimento: la strada che costeggia il Tribunale porta il nome di via Nobile: con tutto il rispetto per l’astronomo napoletano, ma avrebbe maggiore coerenza intitolarla al giudice Giovanni Falcone.

Perché via Herculanea non può essere sostituita con via Paolo Borsellino o via Carlo Alberto Dalla Chiesa? Perché la strada che costeggia la Questura non può essere intitolata al capo della Squadra Mobile di Palermo Boris Giuliano? Perché una strada del sito industriale del capoluogo non può portare il nome dell’imprenditore Libero Grassi?

Ho sentito dire che si sta pensando di intitolare alcune strade a donne che si sono distinte in vari campi. Tra un po’ le intitoleremo anche a qualche animale…
Non capisco né condivido tutta questa memoria corta, e vorrei chiedere a tutti chi siamo noi per permetterci di agire in questo modo quando tutta Italia ha dato il giusto onore a chi se lo merita!

Mara Iapoce

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Truffe online. Ancora Poste Italiane e i nostri conti Bancoposta nel mirino di hacker e truffatori

Truffe online. Ancora Poste Italiane e i nostri conti Bancoposta nel mirino di hacker e truffatori. L’allerta su Commissariato di PS On Line della Polizia Postale. Lo “Sportello dei Diritti” continua a rilanciare l’allarme sulla miriade di tentativi di frode: massima attenzione ai messaggi che riceviamo via mail e sui nostri dispostivi che ci chiedono di inserire i nostri dati. Si tratta di sistemi per ripulire i nostri conti

E’ da tempo che lo “Sportello dei Diritti”continua ad invitare gli utenti della rete a prestare la massima attenzione a non cliccare su link o aprire allegati che ci portano su siti che solo apparentemente simulano quelli di banche e istituti finanziari. Perchè la truffa in rete è dietro l’angolo. Al vertice delle frodi telematiche si pongono i falsi messaggi o link che conducono a finti siti di Poste Italiane che in tutto e per tutto appaiono per aspetto grafico simili a quelli della società di stato che gestisce il risparmio di migliaia e migliaia di italiani. La diffusione dei conti correnti e di prodotti creditizi o di pagamento di Poste Italiane tra la platea dei residenti in Italia, anche in ragione delle caratteristiche della clientela che comprende tanti anziani, giovanissimi o stranieri e quindi soggetti potenzialmente più vulnerabili, costituisce da sempre uno dei principali canali delle frodi telematiche. Anche oggi, la Polizia Postale con l’ultimo post pubblicato sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” ha lanciato l’allarme pubblicando uno screenshot del sistema con cui vengono carpiti i dati di accesso quali username “Utente” e password, di coloro che possiedono un conto BancoPosta e che facilmente possono essere ingannati da questo tipo di sistemi truffaldini. Il consiglio della Polizia Postale è tanto semplice, quanto efficace: “#TRUFFAPOSTE. Non seguite i link o aprite allegati. Accedete ai siti d’interesse digitando l’indirizzo nella barra degli indirizzi” Si tratta di accortezze assai banali, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che tuttavia non ci stancheremo mai di ripetere e rilanciare, così come di ribadire che Poste Italiane non utilizza mai queste modalità per le proprie procedure o attività. La parola d’ordine, quindi, è “attenzione”. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email [email protected] o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.

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 Il sindaco Battista sui 10 anni dell’arcivescovo Bregantini nella diocesi di Campobasso-Bojano

arc bregantiniDieci anni da quel freddo gennaio del 2008 in cui il vescovo che arrivava dalla Locride faceva il suo ingresso in città. L’attesa era trepidante. Tanta la voglia di conoscere quell’uomo di fede che combatteva il malaffare facendo parlare di sé dentro, ma soprattutto fuori dalla Calabria. Insieme a lui, presto sono arrivate anche le conferme ad ogni mia aspettativa: è stata grande considerazione, condivisione. Ammirazione. Bregantini è stato uno di noi, e con noi ha scritto la storia del nostro vivere quotidiano. È entrato nelle vite di un popolo che lo ha abbracciato, come solo un fratello maggiore si può abbracciare. Sono passati 10 anni, forse tanti forse pochi, dall’ingresso nella Diocesi di Campobasso-Bojano di sua Eccellenza che però ha preferito, sin da subito, farsi chiamare semplicemente padre Giancarlo. Un gesto che ho apprezzato molto perché in lui ho visto un vescovo ancor più vicino ai fedeli, pronto a stringere a sé le anime di una comunità che sembrava lo attendesse da sempre. L’accoglienza, solenne ma sobria, è stata solo l’inizio di un legame che l’arcivescovo, il nostro arcivescovo, ha stretto, giorno dopo giorno, con la sua Diocesi attraverso una nuova ricetta, ma che ha il sapore d’antico: ‘sporcandosi le mani’, decidendo di esserci più che di delegare. Bregantini ha accantonato gli schemi a cui eravamo abituati segnando un innovativo percorso e un moderno modo di guidare una grande, e per certi versi, complicata Diocesi. Un vescovo, padre Giancarlo, che non ha voluto impartire la benedizione solo affacciandosi dalla finestra dei suoi uffici: lui è sceso in strada, ha preso per mano la sua gente, ha difeso i diritti di chi se li è visti negare. Si è schierato dalla parte dei più deboli, dei giovani alla ricerca di un’occupazione e di un futuro, e di chi un’occupazione l’aveva o l’ha persa. Ha difeso la dignità del lavoro, si è battuto senza remore perché la domenica venisse dedicata alla famiglia e non all’obbligo di aprire e chiudere un negozio. Ha incoraggiato gli amministratori affinché il loro mandato elettorale fosse davvero un mezzo per raggiungere il bene comune e non un modo per soddisfare personalismi e campanilismi.
Bregantini ha usato la parola del Vangelo, ma anche la sua grande esperienza e quel buonsenso che accomuna chi guida una famiglia. Famiglia che ha sempre posto al centro della sua missione come sede di confronto e casa dell’altruismo, predicando ai giovani il coraggio necessario per costruirne una e a chi la famiglia già ce l’ha la forza e il conforto che servono per andare avanti e superare piccole o grandi difficoltà. Con la comunità, e non solo con quella cattolica, ha saputo costruire un dialogo, abbattendo barriere e realizzando quei ponti utili a ricucire ferite, rinsaldare rapporti, a credere nel prossimo e nell’accoglienza. Un vescovo padre, un padre vescovo che continuerà, spero ancora per tanto, a insegnarci a coltivare quei germogli di fede, speranza, umanità e giustizia che custodiamo in ognuno di noi e che ci fanno essere buoni cittadini, ma soprattutto persone perbene, uomini che non hanno paura di essere tali. Grazie a padre Giancarlo per il suo impegno e per quanto vorrà ancora fare per la nostra diocesi.

Il Sindaco della Città di Campobasso
Antonio Battista

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“I tumori della tiroide”, appuntamento de i Mercoledì della Prevenzione

Riprendono anche per il 2018 gli appuntamenti promossi da La Rete Onlus, associazione molisana di sostegno ai malati oncologici. Nuovo incontro in programma, mercoledì 24 gennaio alle 18 al Circolo Sannitico, in Piazza Pepe a Campobasso, con il seminario su “I tumori della tiroide”.

L’incontro rientra nel più ampio progetto dei ‘Mercoledì della Prevenzione’ volti a sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione dei tumori e su un corretto stile di vita. L’evento in programma vedrà la partecipazione dell’endocrinologo Carlo Pietrantuono.

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Ciocca: “Monitorare le aree regionali ad elevato rischio ambientale”

Riceviamo e pubblichiamo

Monitorare, con cadenza prestabilita, le aree regionali ad elevato rischio ambientale: è stato approvato ieri, con il solo voto contrario del Movimento 5 Stelle, l’emendamento di cui sono stato promotore e primo firmatario e che avevo annunciato nel corso della presentazione del mio libro-dossier “Capoiaccio – Anno Zero”.

La vicenda che ho raccontato, con il conforto di una ricca documentazione che attraversa un lungo arco temporale fino e alle indagini ambientali che ho fortemente voluto a cavallo tra il 2014 e il 2015, conferma la necessità di controllare e monitorare periodicamente, con indagini appropriate, i siti che sono a più elevato rischio. Motivo questo per il quale ho inteso presentare un emendamento teso alla costituzione di una Commissione tecnica, senza oneri aggiuntivi, che avrà il compito di predisporre un Piano di Monitoraggio nel quale saranno indicate le aree dove l’Arpa Molise, nell’alveo delle sue competenze, effettuerà – con cadenza semestrale – approfondite indagini ambientali.I siti che ho inteso già individuare sono, in primis, quello di Capoiaccio dove si registrano valori abnormi di radioattività gamma che nel 2003 non era stata segnalata (ricordo che gli impianti della Montedison sono stati dismessi nel 1987); poi Castelmauro, Guglionesi, Campomarino e la Piana di Venafro.

La cadenza fissata per legge delle indispensabili, a mio avviso, indagini ambientali e la possibilità di “mappare” eventuali stranezze nella raccolta dei dati forniranno, quindi, indicazioni preziose per le conseguenti azioni immediate da mettere in campo.

Salvatore Ciocca

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