Ma non è tutto: in un momento di crisi occupazionale, che riguarda anche e soprattutto la piccola e media impresa (soprattutto di tipo artigianale), con un provvedimento del genere il Governo metterebbe fuori gioco diverse migliaia di carrozzerie che hanno individuato nella propria indipendenza imprenditoriale la scelta strategica di mercato. Va rilevato inoltre che la nuova norma – secondo la proposta in esame – finisce con il trovarsi in un grave e palese conflitto di interesse in cui ricadono le Assicurazioni che, (per legge dello stesso Stato), sono obbligate a risarcire il danno e non ad occuparsi direttamente della riparazione. Se il D.L. passasse, così come pensato, si permetterebbe a chi deve risarcire il danno, quindi a chi paga la riparazione, di decidere dove, come e quanto pagare. Altro che “forconi” qui ci comincia a volere qualcosa d’altro: sicuramente la mobilitazione della categoria, ma anche e soprattutto un coinvolgimento di tutti i cittadini proprietari di autoveicoli che non “possono accettare passivamente” che qualcuno li obblighi ad “andare per cetriolo” necessariamente ed obbligatoriamente da “quel tale ortolano”. Noi, già da queste pagine sollecitiamo l’eliminazione dell’obbligo di risarcimento in forma specifica dal pacchetto di norme sulla riforma dell’RC auto all’esame del Consiglio dei Ministri: diversamente, saremo a fianco dei “carrozzieri” e dei cittadini…. anche senza “forconi”……( in carrozzeria si usano altri strumenti…) a protestare per questo ulteriore tentativo di “riduzione dell’occupazione”.
Luigi Zappone