Villaggio Coldiretti a Bari, anche il Molise in vetrina

Riceviamo e pubblichiamo

Chiude i battenti oggi (29 aprile) il Villaggio Coldiretti a Bari. Una tre giorni  intensa durante i quali la maggiore Organizzazione agricola nazionale ha portato la campagna in città. Una grande festa per tutti i visitatori, dalle famiglie agli studenti, fino ai bambini che hanno avuto modo di vedere da vicino tutti gli animali della fattoria italiana. All’insegna della tracciabilità e del km zero, il più grande mercato all’aperto di Campagna Amica ha ospitato incontri e convegni, laboratori e degustazioni che hanno affascinato il visitatore. Notevole la presenza molisana a Bari. Si calcola, infatti, che nel corso del week più di 600 molisani hanno raggiunto il capoluogo pugliese per recarsi al Villaggio Coldiretti.

Una tre giorni che ha visto la seconda regione più piccola d’Italia “salire in cattedra” grazie alla canapa prodotta e trasformata in regione. Grandissimo successo ha infatti riscosso lo show cooking, al padiglione degli agrichef di Campagna Amica, che ha visto la preparazione di un originalissimo piatto a base di pasta con farina di canapa: fettuccine con farina di canapa condite con broccoli, ‘nduja e olio di canapa a crudo.

In un clima di grande attenzione verso il settore primario, che un numero sempre maggiore di giovani abbraccia, non sono mancate novità importanti. E’ stato così illustrato l’accordo fra Coldiretti, Fai (Filiera agricola italiana), Consorzi Agrari d’Italia e il Gruppo Casillo per la produzione di grano biologico mirante a garantire la qualità e sostenere l’economia e l’occupazione. L’accordo prevede la fornitura al gruppo Casillo di grano biologico, 3 milioni di quintali di grano duro e 3 milioni di quintali di grano tenero all’anno, per una durata di tre anni e la possibilità di una proroga per altri due. “Un’intesa – spiega Coldiretti – che rappresenta attualmente il più grande accordo biologico sul grano del mondo per le superfici coinvolte, visto che riguarda oltre 200mila ettari all’anno e darà un grande impulso anche al recupero della rete dei Consorzi Agrari e degli stoccaggi al centro sud, principale area di produzione del grano duro. Con questa intesa – sottolinea la Coldiretti – il Mezzogiorno diventa oggi la principale leva della pasta biologica mondiale”.Oltre a ciò, da una analisi della Coldiretti sugli effetti di una eventuale sostituzione delle importazioni dal Canada con raccolti di grano Made in Italy è emerso che oltre 20mila posti di lavoro potrebbero arrivare nelle campagne italiane se anche le altre industrie italiane della pasta seguissero l’esempio di Barilla che non ha firmato nessun contratto per l’importazione del grano dal Canada dove viene trattato con l’erbicida glifosato in preraccolta, secondo modalità vietate in Italia.

Ufficio Relazioni Esterne

 

 

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