Un molisano a capo della cooperazione apistica nazionale

Lo scorso 26 ottobre, in una affollata assemblea tenutasi in video conferenza per il rispetto delle norme anti Covid 19, il Tavolo Apistico di Aci Alleanza delle Cooperative Italiane (il progetto di rappresentanza unitaria delle tre principali centrali cooperative, AGCI, Confcooperative e LegaCoop) ha eletto Riccardo Terriaca nel ruolo di Coordinatore Nazionale della Consulta Apistica.


58 anni, dei quali 39 passati ad occuparsi di apicoltura, Terriaca è attualmente il direttore del Conaproa, Consorzio Nazionale Produttori Apistici, con sede a Campobasso, ma con filiali in Campania e nel Lazio. Da sempre impegnato nel promuovere lo sviluppo della cultura cooperativistica, Terriaca è anche il Responsabile di Confcooperative FedagriPesca Molise.


“Coordinare la rappresentanza di cooperative e di associazioni alle quali aderiscono apicoltori che allevano oltre 500.000 alveari (quasi un terzo del patrimonio apistico nazionale) e controllano oltre il 60% del miele italiano” ha dichiarato Terriaca “è una responsabilità che mi gratifica professionalmente, soprattutto in considerazione della convergenza unanime che c’è stata sul mio nome, cosa non proprio scontata, considerando la biodiversità di sensibilità che caratterizza le varie componenti del Tavolo.

La Consulta Apistica dell’ACI è, di fatto, l’organizzazione più rappresentativa ed importante del panorama apistico nazionale, coniugando gli interessi economici delle imprese con le finalità istituzionali delle associazioni “ha continuato il dirigente molisano “L’apicoltura oggi per la sua forte connotazione green, come si suol dire in ambito di politica europea, è al centro del dibattito, proprio nel momento in cui si deve confrontare con forti elementi di criticità. I cambiamenti climatici in corso, lo sviluppo dell’agricoltura intensiva e monoculturale, il bosco che avanza a danno di prati e pascoli, l’aggravarsi delle varie forme di inquinamento, stanno rendendo sempre più difficoltoso il lavoro quotidiano di api ed apicoltori. Sostanzialmente oggi possiamo affermare che api e apicoltori da soli non ce la fanno più. Hanno bisogno del sostegno delle Istituzioni, almeno pari a quello garantito, da anni, ad altri comparti agricoli.

Non ci dobbiamo mai dimenticare, infatti, che le api e gli apicoltori svolgono un’attività che produce effetti positivi sull’intera società moderna, in termini di salvaguardia della biodiversità e di incremento qualitativo e quantitativo delle produzioni ortofrutticole. Dell’attività pronuba delle api ne beneficiano l’80% delle produzioni agricole mondiali, con una incidenza finanziaria stimata in circa 153 miliardi di euro. Una rappresentanza apistica autorevole che sappia interloquire in forma collaborativa con le istituzioni, nazionali ed europee, e con le organizzazioni del mondo agricolo, è dunque fondamentale per costruire un futuro migliore per l’apicoltura che significa un futuro migliore per l’intera società”.

La nomina di Terriaca è anche un riconoscimento alla vitalità del settore apistico molisano che negli ultimi anni ha saputo trasformare le difficoltà ed i vincoli di una piccola realtà come il Molise, in straordinarie opportunità di sviluppo dando vita a Progetti che hanno raggiunto la ribalta nazionale come il Biomonitoraggio delle aree matesine (Progetto CARA Terra vincitore del Premio Nazionale Oscar Green), oppure l’apicoltura sociale del Progetto SOCIAPI, realizzato in collaborazione con la cooperativa sociale LAI Lavoro Anch’io e, infine, con il recente Progetto dell’Apiario di Comunità di Castel del Giudice che, primo nel suo genere, offre una visione nuova nelle politiche di tutela e valorizzazione delle aree interne.

Dunque, possiamo concludere, che se è vero come è vero che la competitività sul mercato e lo sviluppo dell’economia restano legate alla ottimizzazione delle economie di scala che si caratterizzano per le grandi dimensioni, concetto che certamente non appartiene al Molise, i valori della competenza, della passione e dello spirito cooperativo, possono trasformare i vincoli delle piccole dimensioni in straordinarie opportunità di diversificazione e crescita, riuscendo a superare i confini regionali per approdare alla ribalta nazionale. L’apicoltura molisana docet.

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