Sindacale/ Cinque milioni di lavoratori in attesa di rinnovo contrattuale

Il Cnel, sulla base di quanto certificano i dati elaborati grazie alle informazioni contenute nell’archivio nazionale dei contratti collettivi,indica che al 31 dicembre 2023 risultavano depositati e vigenti 1.033 Ccnl, di cui 971 relativi al settore privato, 18 al pubblico e 44 economici collettivi.

Il numero complessivo di lavoratori in attesa di rinnovo è di oltre cinque milioni (nel 2023 erano di circa 7,7 milioni). Nel Rapporto sul mercato del lavoro e contrattazione collettiva si evince che ,rispetto alla contrattazione collettiva nazionale, persiste il grave problema del ritardo dei rinnovi contrattuali, anche se la firma dei quattro contratti del terziario, scaduti nel 2017, ha  ridotto in modo significativo (ma non sufficiente) il numero di lavoratori e lavoratrici penalizzati da questo fenomeno non solo in termini di tutele, ma soprattutto di potere d’acquisto.

Al 31 dicembre del 2023 risultavano depositati al CNEL e vigenti 1.033 Ccnl, di cui 971 relativi al settore privato (compresi agricoltura, lavoro domestico e di cura), 18 al settore pubblico e 44 accordi economici collettivi che riguardano alcune categorie di autonomi e parasubordinati.

Quanto ai soggetti firmatari, da parte sindacale, viene segnalato che degli 882 Ccnl del settore privato depositati al 31 dicembre 2023 (esclusi i settori agricoli, lavoro domestico e di cura, per i quali non sono rilevati i dati attraverso il flusso informativo Uniemens), 201 sono sottoscritti da federazioni di categoria comparativamente più rappresentative aderenti a Cgil, Cisl, Uil rappresentano 13.858.739 lavoratori, 285 rappresentano 158.612 lavoratori – risultano sottoscritti da organizzazioni sindacali non rappresentate al Cnel.

Il 96,3% dei lavoratori del settore privato con Ccnl noto (sempre con esclusione del settore agricolo e del settore domestico) è coperto da un Ccnl sottoscritto da federazioni di categoria aderenti a Cgil, Cisl, Uil. La solfa che il problema sia dei contratti sottoscritti dai sindacati non riferenti a CGIL-CISL-UIL è una favola per distogliere l’attenzione dalla debolezza dei tre che oltretutto in questo momento hanno ritrovato l’unità nel Concertone del 1° maggio con fava e pecorino, le scorze ai lavoratori.

Alfredo Magnifico

Commenti Facebook