Senza voucher addio a 50mila posti estivi

La Coldiretti lancia l’allarme sugli effetti della riforma dei Voucher, rischiano di sparire 50mila posti di lavoro occasionali per giovani e pensionati occupati nelle attività stagionali in campagna, dove con l’avvicinarsi dell’estate iniziano le attività di preparazione dei terreni e di raccolta, la scomparsa dei voucher ha azzerato l’opportunità di integrare il reddito di categorie più deboli, avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti, mantenere attivi anziani pensionati.
L’estate coincide con il periodo di maggior impiego di lavoro nelle campagne; dalla raccolta di verdura e frutta; ciliegie, albicocche o pesche, vendemmia, castagne e olive,il 68% dei giovani sarebbe disponibile a cogliere queste opportunità, ma la nuova normativa è una iattura per l’agricoltura, l’uso dei buoni lavoro è crollato del 98%,per effetto di eccesso di burocrazia causata dalla piattaforma informatica creata dall’Inps, che non considera le specificità del lavoro nei campi.
La situazione rende inutilizzabile il nuovo strumento, con effetti negativi su economia e lavoro nei territori interessati, con la perdita di importante opportunità di socializzazione all’interno delle comunità locali. In difficoltà le imprese agricole per l’addio a una modalità di pagamento dimostratosi valido a favorire occupazione ed emersione del sommerso. Introdotti, per la vendemmia, in via sperimentale nel 2008 per la peculiarità dell’offerta di lavoro agricolo.
Negli anni successivi il settore è rimasto “incatenato” all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni ( lavoro stagionale, pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito) che gli altri settori non hanno mai più conosciuto fino all’abrogazione.
Il numero di voucher impiegati in agricoltura è rimasto stabile dal 2011, sono stati venduti nell’ultimo anno circa 2 milioni di voucher, come i 5 anni precedenti pari a 350mila giornate/anno di lavoro che hanno aiutato ad avvicinare al mondo agricolo giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne senza gli abusi che si sono verificati in altri settori.
L’Italia non può permettersi di perdere le opportunità di lavoro che vengono dal settore più dinamico dell’economia, il nuovo Parlamento e il Governo hanno il dovere di individuare uno strumento agile e flessibile che semplifichi la burocrazia e risponda al un criterio di tempestiva disponibilità all’impiego, generando opportunità di integrazione al reddito.
Alfredo Magnifico

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