Home Economia Nel 2021 nove milioni di persone perderanno il posto di lavoro

Nel 2021 nove milioni di persone perderanno il posto di lavoro

Da un rapporto della Società finanziaria Allianz emerge che nel 2021 per effetto Covid, in Europa 9 milioni di persone perderanno il posto di lavoro, tra i settori più a rischio ristorazione, costruzioni e intrattenimento, l’impresa tedesca definisce “zombie” gli impiegati prossimi a perdere il lavoro, corrispondono a circa il 20% della manodopera europea, attualmente soggetta a turni ridotti e a programmi di cassa integrazione o contratti di solidarietà, sono 45 milioni le persone in cassa integrazione tra le prime cinque economie europee – Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna.

Il colosso ritiene che sia necessario studiare delle misure che permettano di scongiurare licenziamenti di massa e chiede interventi per sostenere redditi e riqualificazione professionale, l’Italia sta cercando di arginare il problema con il blocco dei licenziamenti fino al 17 agosto e cassa integrazione, comunque si prospetta un futuro incerto per milioni di persone dopo l’estate, il governo sta pensando di prolungare la CIG fino a dicembre con il nuovo decreto di luglio.

Secondo uno studio realizzato dall’associazione Lavoro&Welfare 2 milioni di lavoratori italiani hanno perso in media 2.500 euro di stipendio con la cassa integrazione da inizio anno.

I settori più a rischio, che riceveranno maggiori aiuti sono; arte, intrattenimento, trasporti e stoccaggio, alloggi, servizi alimentari e intrattenimento, sono i settori maggiormente colpiti dalle misure di distanziamento sociale e da altre norme di sicurezza in emergenza COVID-19, e che risentiranno per più tempo dell’imposizione di queste misure e nei quali si trovano i 9 milioni di lavoratori destinati a perdere il posto di lavoro entro il 2021. Si tratta i settori più colpiti dalle attuali restrizioni sanitarie e dalle norme sul distanziamento sociale “che limitano il numero di persone in ristoranti o negozi e vieta in assoluto viaggi o eventi internazionali.

I posti di lavoro zombie sono più numerosi nel Regno Unito, in Italia e in Spagna, poiché questi Paesi vantano quote relativamente maggiori di settori ad alta intensità di lavoro come l’edilizia, la vendita al dettaglio, l’alloggio e i servizi di ristorazione – e meno in Germania.

Per salvare i 9 milioni vicini al licenziamento, occorrono “politiche ad hoc per evitare la disoccupazione di massa posticipata, è urgente e importante combinare politiche attive del mercato del lavoro, (non le prese per i fondelli di navigator) riqualificazione, intermediazione, con sussidi salariali, occorrono programmi complementari per sovvenzionare nuovi assunti, in particolare giovani in cerca di lavoro a rischio di ‘traumi’ nella transizione scuola-lavoro”, ma anche aiuti ai dipendenti “che scelgono mobilità e riqualificazione”. 

 Alfredo Magnifico

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