Lavoro/ ‘Vigilanza Aquila’, ancora ritardi nei pagamenti delle spettanze


“Ancora una volta, nostro malgrado, constatiamo che i dipendenti dell’istituto di Vigilanza Aquila srl in Molise subiscono l’ennesimo ritardo nel pagamento della retribuzione”. La situazione per le maestranze risulta essere ancora più pesante in considerazione del fatto che l’istituto di vigilanza è indietro nel pagamento di due mensilità. Ad oggi, infatti i lavoratori ancora non percepiscono gli emolumenti dei mesi di aprile e maggio con giugno ormai agli sgoccioli”
“Innumerevoli sono state le comunicazioni e le richieste fatte alla direzione di Aquila Srl per cercare di trovare una soluzione a questo annoso problema che ormai perdura da troppo tempo. La risposta dell’istituto di vigilanza si palesa, solo, con promesse aleatorie mai rispettate”
La situazione è diventata insostenibile per i lavoratori che vivono ormai un contesto di disagio economico, in quanto, per molti di loro, questo rappresenta l’unico reddito familiare, ma nonostante tutto continuano a coprire le proprie postazioni giorno e notte con abnegazione, professionalità e senso del dovere.
Alla luce di questa situazione drammatica, mercoledì 19 giugno abbiamo (Fisacat Cisl e UILtucs), unitamente ai lavoratori di Aquila Srl, proclamato lo stato di agitazione richiedendo un incontro formale alla prefettura di Campobasso.
“La misura ormai è colma, basta promesse, se la direzione di Aquila Srl non ci darà garanzie di pagamento degli stipendi arretrati, andremo avanti fino ad incrociare le braccia” Quello della vigilanza privata e dei servizi fiduciari è un comparto che aspetta il rinnovo del contratto ormai scaduto dal 31 dicembre 2015. A più di due anni dall’avvio della trattativa, il negoziato prosegue a rilento a discapito dei lavoratori che da un triennio attendono risposte certe sugli aumenti salariali, welfare, bilateralità e cambio di appalto che sono solo alcuni punti in discussione in sede di confronto. Il settore in questione conta oltre 1320 imprese, di cui per il 53% sono piccole imprese micro fino a 9 dipendenti, dislocate prevalentemente nel mezzogiorno e nelle isole con una vita media di 12 anni e un fatturato che supera i 3miliardi e 265 milioni di euro. Il quadro che emerge, ad oggi, è una valutazione negativa sullo stato dei negoziati per il nuovo contratto nazionale scaduto nel 2015, applicato ai circa 70mila addetti, di cui oltre 41mila guardie particolari giurate.
Un negoziato complesso quello tra le federazioni di categoria Cgil Cisl Uil e le associazioni imprenditoriali di settore Assiv, Legacoop Servizi, Confcooperative Federlavoro Servizi, Agci Servizi; a fronte della condivisione tra le parti sulla necessità di rivedere i capitolati contrattuali riferiti alla sfera applicativa (con l’introduzione di quattro aree di riferimento relative ai servizi di vigilanza privata, ai servizi fiduciari di sicurezza, ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi ed ai servizi di stewarding all’interno di impianti sportivi), come parti sociali esprimiamo forti perplessità sulle proposte imprenditoriali sul secondo livello di contrattazione, sul sistema di classificazione, sul cambio di appalto e sugli aumenti economici, ben lontane da quanto richiesto nella piattaforma sindacale unitaria.
Ad aggravare la situazione è la proliferazione di contratti pirata che riducono drasticamente diritti e tutele dei lavoratori ,crediamo sia urgente definire il rinnovo di un contratto nazionale di lavoro leader dei servizi di sicurezza forniti da privati, siglato dalle associazioni maggiormente rappresentative, che contrasti il fenomeno del dumping contrattuale e che regoli con chiarezza i frequenti cambi di appalto garantendo i livelli occupazionali e retributivi anche prevedendo specifiche indennità da riconoscere ai lavoratori in base alle varie mansioni svolte, in quanto trattasi di personale specializzato. (foto di repertorio)
PER LE SEGRETERIE FISASCAT CISL-UILTUCS
STEFANO MURAZZO-PASQUALE GUARRACINO

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