Lavoro autonomo, equo compenso, società e digitalizzazione: impegno per il rilancio delle libere professioni

Il reale rilancio delle professioni in Italia passa per equo compenso, aggregazioni e società tra professionisti, digitalizzazione. Di questo e di altro si è discusso nell’ultimo tavolo sul lavoro autonomo convocato di recente a Roma e al quale non è mancata Confprofessioni. Un incontro voluto dal ministro al ramo, Marina Elvira Calderone.

“In evidenza – come sottolineato dal presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella – l’urgenza di arrivare a una riforma organica del sistema di incentivi alle imprese, estesa anche ai liberi professionisti. Abbiamo quindi condiviso con ordini e casse di previdenza un documento con numerose proposte, che sono state accolte favorevolmente dal ministro Calderone, cui va il plauso di aver riaperto il tavolo del lavoro autonomo, previsto dalla legge 81/2017”

A tal proposito bisognerebbe attivare, al più presto, gli sportelli per il lavoro autonomo per avvicinare i giovani alla libera professione, potenziando l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro), che si è rivelata un importante strumento di protezione sociale per i professionisti non ordinistici.

Per i professionisti resta fondamentale il disegno di legge sull’equo compenso.

“Questione che – come rimarcato dal presidente della Confederazione in Molise, Riccardo Ricciardi – deve tener conto di un norma importantissima: la prescrizione decennale della responsabilità professionale con decorrenza dal momento della prestazione e non più, come affermato dalla giurisprudenza, dal momento della scoperta del danno”.

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