L’ inflazione frena per il crollo delle vendite

Secondo i dati definitivi forniti dall’Istat a febbraio l`inflazione frena e i prezzi aumentano solo del +0,5%,i listini alimentari che calano del -0,8% su anno determinano risparmi sulla spesa alimentare per 43 euro per le famiglie, cifra che sale a 57 euro nel caso di una coppia con due figli.
La frenata del tasso di inflazione allo 0,5% porta l`aggravio di spesa annuale per famiglia tipo a fermarsi a +152 euro (+195 euro per un nucleo composto da genitori e due figli).
La frenata dell’inflazione si deve prevalentemente all’inversione di tendenza dei prezzi degli Alimentari non lavorati (-3,2% da +0,4% di gennaio), cui si aggiunge il rallentamento della crescita dei prezzi sia degli Alimentari lavorati (+1,3% da +2,1%) sia dei Beni energetici regolamentati (+5,3% da +6,4%)”.
La frenata dell` inflazione a febbraio è influenzata dal crollo delle vendite, con il commercio al dettaglio che continua a soffrire e a registrare numeri negativi, mentre la mancata ripresa dei consumi incide sui prezzi che non crescono come dovrebbero, o addirittura diminuiscono come nel caso degli alimentari, i cui listini scendono del -0,8% rispetto all’anno precedente.
La frenata dell’inflazione a febbraio è influenzata dal crollo delle vendite, con il commercio al dettaglio che continua a soffrire e a registrare numeri negativi, la frenata è legata alla fase di stallo dei consumi interni, mentre il calcolo sulla ricaduta annua dei prezzi sulle famiglie è di 148 euro a nucleo familiare.
Da dati di un recente lavoro svolto su redditi e consumi emerge che la spesa delle famiglie cresce più dei redditi: “Dal 2013 al 2018 si è registrato una crescita del reddito medio del +4,4% (3,8% al netto dell’inflazione), a fronte di un aumento della spesa del +6,4%.
La variazione dei prezzi a livello territoriale indica, rispetto a 12 mesi fa, un’inflazione moderata al Nord, quasi nulla al Sud, a testimonianza che la fase di ripresa è ancora particolarmente fragile in alcune regioni del Paese, le prolungate incertezze sul possibile incremento dell’Iva per 12,5 miliardi di euro a partire dal prossimo mese di gennaio non aiuteranno la fiducia di famiglie e imprese.
L’inflazione nell’area euro, a febbraio si è attestata all’1,1 per cento, secondo i dati definitivi pubblicati da Eurostat, a fronte dell’1,3 per cento di gennaio. In questo modo il caro vita si è ulteriormente allontanato dagli obiettivi ufficiali della Bce, che punta ad una crescita media dei prezzi al consumo inferiore ma vicina al 2 per cento.
Draghi aveva espresso fiducia sulla convergenza dell’inflazione verso valori obiettivi e ha affermato: la politica monetaria deve restare paziente, persistente e prudente.
Alfredo Magnifico

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