Il Premio per l’innovazione ADI Design Index 2018 alla mano robotica di Inail e IIT

La mano protesica di derivazione robotica sviluppata dall’Inail e dall’Istituto italiano di tecnologia (IIT) di Genova ha vinto il Premio nazionale per l’innovazione ADI Design Index 2018, il prestigioso riconoscimento che l’Associazione per il disegno industriale dal 2008 assegna ogni anno a tre prodotti o servizi che si distinguono per l’innovazione nei materiali, nei processi, nelle tecnologie, oppure nel cambiamento dei comportamenti individuali e sociali, nella critica e nella ricerca applicata. La cerimonia di premiazione si è svolta oggi a Roma, presso l’Acquario romano di piazza Manfredo Fanti, nel corso della serata di inaugurazione della mostra dell’ADI Design Index, la pubblicazione annuale che raccoglie il miglior design italiano messo in produzione, selezionato dall’Osservatorio permanente del design.

Il pollice orientabile rende possibili le prese necessarie nella vita quotidiana. La mano poliarticolata, chiamata “Hannes” in omaggio al professor Johannes Schmidl, già direttore tecnico del Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio a cui si deve l’avvio dell’attività di ricerca protesica e la prima protesi mioelettrica Inail-Ceca del 1965, è stata premiata per il suo concept originale, giudicato fortemente innovativo. Rispetto ai dispositivi attualmente in commercio, si contraddistingue per la maggiore durata della batteria, il costo ridotto di circa il 30% e una migliore capacità di presa. Le sue dita, infatti, possono assumere una postura naturale anche a riposo e il pollice, orientabile in tre diverse posizioni, permette diversi tipi di prese necessarie nella vita di tutti i giorni.

La parte meccanica unica nel suo genere le conferisce versatilità e naturalezza. Controllata dalla contrazione del muscolo residuo dell’arto mancante mediante sensori di superficie, è stata progettata affinché conformazione, peso e qualità dei movimenti siano quanto più possibile equiparabili a quelli di una mano reale, per far sì che le persone amputate percepiscano la protesi come una parte di sé e non come un elemento estraneo. La sua peculiarità risiede nella parte meccanica, che è unica nel suo genere e le conferisce versatilità e naturalezza nel movimento, elementi che la caratterizzano insieme alla resistenza dei materiali e alla semplicità d’uso.

Una sinergia per realizzare tecnologie avanzate accessibili a tutti. Insieme al premio assegnato ai progettisti di Hannes, l’Associazione per il disegno industriale ha consegnato una targa anche al Rehab Technologies IIT-Inail Lab, il laboratorio congiunto di ricerca e sviluppo nato alla fine del 2013 grazie all’accordo fra i due istituti, con l’intento di realizzare tecnologie avanzate “made in Italy” come la mano di derivazione robotica, capaci di posizionarsi sul mercato nazionale e internazionale a costi competitivi, favorendo l’accessibilità per i pazienti e garantendo, allo stesso tempo, un basso impatto economico per i servizi sanitari nazionali.

Nella sperimentazione coinvolti anche medici, terapisti e pazienti. Oltre a Hannes, i ricercatori del laboratorio hanno sviluppato Twin, un esoscheletro motorizzato per la deambulazione di soggetti paraplegici, e stanno lavorando al completamento delle linee protesica e riabilitazione, con progetti su protesi per arto inferiore e superiore e sistemi robotici di riabilitazione, che sono studiati a partire dalle necessità delle persone che li utilizzeranno e testati sui pazienti, coinvolti direttamente nella sperimentazione insieme a medici e terapisti.

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