Il 20 giugno ho partecipato all’assemblea del terzo settore, tra le relazioni mi ha toccato particolarmente quella di una ricercatrice Istat che ha tracciato un’immagine dell’Italia diversa da come di Maio e Salvini la stanno facendo emergere, un’Italia paese di volontari, dal cuore grande.
Le istituzioni attive sono 336,275, l’11,6% in più rispetto al 2011. Ogni associazione ha in media due dipendenti e 16 volontari, in Italia 5,5
In Italia oltre 7 milioni (14 %) di persone si impegnano gratuitamente per gli altri o per il bene comune: 5,529 milioni (8,6%) degli italiani lo fanno all’interno di organizzazioni e 3 milioni (5,8%) individualmente (dati Istat), rispetto al censimento del 2011 il numero di chi presta la propria opera senza ricavarne un reddito è aumentato del 16,2% mentre i lavoratori dipendenti sono cresciuti del 15,8%.
Le istituzioni che operano grazie all’apporto di volontari sono 267.529 (il 79,6% delle unità attive, il 10% in più rispetto al 2011), quelle che dispongono di lavoratori dipendenti sono 55.196, pari al 16,4% delle istituzioni attive.
Diminuisce in media il numero dei dipendenti (che da 16 passano a 14) mentre sale leggermente quello dei volontari (da 20 a 21).
La distribuzione territoriale conferma una elevata concentrazione delle associazioni al Nord (qui ha sede il 51% del totale) con la Lombardia che da sola fa la parte del leone con il 15,7% delle realtà, seguita dal Veneto (8,9%) e dal Piemonte (8,5%).
Tra le regioni del Centro, che ospitano il 22,5% delle associazioni, la più attiva è il Lazio (9,2%).
Se si rapporta il numero di associazioni alla popolazione residente è il Nord-Est a salire sul podio con un’incidenza di 67 istituzioni ogni 10mila abitanti, mentre il Centro ne ha 62,8 e il Nord-Ovest 57,7.
La Provincia autonoma di Trento e la Valle d’Aosta hanno in assoluto il rapporto più elevato.
Le regioni più dinamiche non un maggiore aumento di associazioni sono Campania e Lazio, mentre il Molise fa registrare una lieve diminuzione.
Per quanto riguarda la struttura organizzativa, l’organico è composto da due dipendenti e 16 volontari. La composizione delle risorse impiegate varia in relazione alle attività svolte, nella Sanità e Coesione sociale si riscontra un numero di dipendenti assai più elevato, una quindicina.
L’incidenza tra numero di volontari e popolazione residente è superiore nel Nord-Est con 1221 volontari su 10mila abitanti e nel Centro mentre in termini di dipendenti è il Nord-Ovest ad avere la percentuale più elevata (169 dipendenti ogni 10mila abitanti).
In crescita esponenziale,oltre 30%, sia dipendenti che volontari del Sud. Dal punto di vista giuridico la stragrande maggioranza di istituzioni sono associazioni riconosciute e non (l’85%), seguono le cooperative sociali (4,8%) le fondazioni (1,9%) e le istituzioni con altra forma giuridica (l’8%) rappresentante prevalentemente da enti ecclesiastici, comitati, istituzioni sanitarie o educative.
Cultura, sport e ricreazione sono gli ambiti nel quale si concentra il numero più elevato di realtà non profit: quasi 220mila, il 65% del totale. L’assistenza sociale è il settore del 9,2% del totale (anche attività di protezione sociale), seguito da relazioni sindacali, religione (realtà cresciute del 110%), istruzione, ricerca e sanità. Per quanto riguarda le finalità il 34,4% delle istituzioni non profit ha come mission il sostegno e il supporto ai soggetti deboli o in difficoltà, il 20,4% la promozione e la tutela dei diritti e il 13,8% la cura dei beni collettivi.
Alfredo Magnifico
Il grande cuore dell’Italia/ Cultura, sport e ricreazione ambiti in cui si concentra il numero più elevato di realtà non profit
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