Forum del Trasporto: Ferrovie e il gioco delle tre carte

Mentre ieri inneggiavamo all’avio dell’azione dell’Autorità dei trasporti è venuta fuori la” doppiezza” di Ferrovie Italiane che con una delle sue  società  ha trattato con l’Assessore Nagni  i  progetti  d’innovazione  che da anni  anche noi perseguiamo, con l’altra sua società  preparava il colpo alla schiena sconfessando gli accordi per consentire alla Regione Molise il  rientro graduale dal  suo debito.   Abbiamo sostenuto con tutta la nostra possibile forza lo sforzo dell’Assessore Nagni ma lo abbiamo sempre messo  in guardia; non ci siamo mai fidati  e non ci fidiamo del sistema Ferrovie Italiane. Parliamo di sistema perché non facciamo  la guerra  ai mulini a vento. Siamo “glocal”, agiamo locale e pensiamo globale. In questo caso “ globale” è la riforma delle Ferrovie dello Stato, spacchettata in due società ; una per la gestione della rete, l’altra del movimento e dei passeggeri con varie sottoarticolazioni. Nelle intenzioni  del legislatore l’organizzazione in due società Autonome  doveva  servire ad una maggiore flessibilità ‘ rapidità  e agilità d’intervento  in una fase di transizione  verso la liberalizzazione del settore; mancando la liberalizzazione si è tradotta in una duplicazione della burocrazia, guerra tra le due società, lievitazione dei costi. Non ci fidiamo per questa organizzazione e gli ultimi accadimenti  confermano la nostra dichiarata diffidenza  confermando che abbiamo ragione a denunziare la anni la necessità di  una riforma.
C’è speranza: l’entrata in campo recente dell’Agenzia del trasporto. Ci fidiamo nell’Autorità Andrea Camanzi per la sua competenza nella materia per la quale ha ricevuto incarico e che, nella recentissima prima relazione resa alla Camera dei deputati, ha dichiarato che il suo maggiore sforzo sarà per attivare la liberalizzazione del settore; vogliamo vedere presto il trasporto come la telefonia. godibile a prezzi  accessibili  e meccanismi di tutela per i cittadini che sanno e vogliono usarli.All’Assessore Nagni diciamo di non limitarsi a minacciare, continui a trattare con lealtà e convinzione ma intanto lavori alla predisposizione della procedura di evidenza pubblica, cosa che consigliamo da tempo, per la quale offriamo la nostra piena collaborazione

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