Coldiretti: danni da cinghiali e burocrazia, le maggiori criticità riscontrate su territorio

Si è concluso a Montenero di Bisaccia il primo ciclo di assemblee territoriali che Coldiretti Molise sta tenendo in tutta la regione con i propri associati. Nel corso degli incontri, di carattere organizzativo-sindacale, sono state ripercorse, anche con supporti video, le battaglie e le grandi conquiste ottenute da Coldiretti negli ultimi anni a sostegno delle aziende agricole e a tutela dei consumatori.

Azzeramento dell’Irap, Irpef e Imu in agricoltura, obbligo di etichettatura d’origine di un numero sempre crescente di prodotti ma anche accordi di filiera, solo per citare alcune vittorie riportate dalla maggiore Organizzazione professionale agricola.

“Siamo molto soddisfatti – ha affermato il delegato confederale di Coldiretti Molise, Giuseppe Spinelli – per la partecipazione dei nostri soci a tutti gli incontri che abbiamo tenuto nelle ultime settimane. Ciò dimostra – ha osservato Spinelli – che, nonostante il periodo di crisi che sta vivendo il settore con effetti che si riflettono anche sulla rappresentanza, gli associati di Coldiretti restano uniti e compatti all’interno della propria Organizzazione, consapevoli del valore e della concretezza delle battaglie che ci vedono tanto al loro fianco quanto a quello dei consumatori, primi alleati nella difesa della genuinità dei prodotti e del vero Made in Italy che l’agricoltura quotidianamente produce.

Nel corso dei dibattiti scaturiti durante gli incontri, sono emerse una serie di criticità che spaziano dai danni da fauna selvatica, passando per la mancanza di infrastrutture e la necessità di abbattere i tempi della burocrazia “che – ha sottolineato Giuseppe Spinelli – troppo spesso rallenta se non addirittura blocca le volontà ad intraprendere delle nostre aziende”.

Riguardo ai danni da fauna selvatica, è stato ricordato che i cinghiali producono danni al patrimonio agricolo e zootecnico di circa 500 mila euro l’anno. Danni che, al di la dalle cifre economiche, stanno mettendo in ginocchio sempre più aziende ormai impossibilitate a coltivare terreni in quanto divenuti ormai regno incontrastato di branchi sempre più numero di ungulati che devastano intere coltivazioni. Inoltre, stando ai dati della Regione Molise, dal 2013 al giugno 2016, questi hanno provocato 153 sinistri stradali, con una media, escluso il 2016, di 47 incidenti l’anno. Per questo Coldiretti ha presentato al Presidente della Regione e all’Assessore all’Agricoltura, un articolato Piano di controllo della fauna selvatica che, tra le varie misure, include anche la ‘caccia di selezione’, approvata recentemente dalla Regione Molise ma che non riteniamo sufficiente a risolvere il problema”.

Non meno grave, poi, il problema della burocrazia che viene vista dalle imprese agricole quale il peggior nemico. “Un ‘nemico’ – ha assicurato il delegato confederale Spinelli – che Coldiretti è in grado di combattere da subito con l’avvio del Super Caa. L’idea di questo “strumento normativo” è nata nel 2011 grazie ad una lungimirante intuizione dell’assessore all’Agricoltura, Nicola Cavaliere. Questo strumento consentirebbe ai Caa, su delega della Regione, di assolvere ad una serie di funzioni, fra cui anche quella del rilascio ‘a vista’ dei libretti UMA per l’acquisizione di gasolio ad accise agevolate. “La sua attivazione – osserva Spinelli – consentirà di ottenere il duplice vantaggio di velocizzare i servizi e nel contempo sgravare di varie incombenze il personale della Regione che in tal modo potrebbe essere impiegato su altri fronti. Coldiretti è pronta a partire con questi servizi, aspettiamo solo che l’assessorato firmi il decreto che lo renda operativo”.

Altro importante argomento che ha tenuto banco nel corso degli incontri ha riguardato gli accordi di filiera.

L’agricoltura ha necessità di operare n un quadro di certezze, specie dal punto di vista economico; tali strumenti consentono di creare le condizioni di equilibrio tra i vari componenti della filiera, garantendo innanzitutto il prezzo finale del prodotto all’imprenditore, che unitamente agli altri attori della filiera, trasformazione e commercializzazione, beneficiano delle sinergie che si vengono a creare.

Un esempio è quello della filiera cereali che ha visto Coldiretti protagonista nel realizzare un contratto pilota per la coltivazione, produzione e commercializzazione del seme “Senatore Cappelli”.

Per ciò che concerne il comparto zootecnico è emersa la estrema criticità che accompagna da qualche anno l’attività allevatoriale, per superare la quale, è necessario predisporre un Piano regionale straordinario di settore mirante al miglioramento sanitario e strutturale delle aziende, rendendole più moderne ed efficienti a beneficio della produzione e della qualità del prodotto, molto spesso penalizzato dalla assenza di strumentazioni tecnologiche innovative e da una scarsa propensione al miglioramento della genetica che in un mercato globalizzato può di certo fare la differenza in termini di distintività.

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