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Cibus di Parma: Coldiretti avverte, valore del falso Made in Italy supera i 100 mld nel mondo

Non accenna a fermarsi l’aumento del valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo. Conferma ne da Coldiretti che, all’inaugurazione del Cibus di Parma, ha presentato uno studio secondo cui questo è salito a oltre 100 miliardi nel mondo, facendo registrare un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio. Secondo quanto spiega Coldiretti, è questo l’effetto della pirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale. Così, la maggiore Organizzazione professionale agricola del Paese, per la prima volta ha aperto la più grande esposizione sul ‘Made in Italy rubato’, con le ultime scandalose novità scovate nei diversi continenti, nello stand C 124 di FILIERA ITALIA nel padiglione 7.

Alla prestigiosa esposizione di Parma è presente anche il Molise con alcune delle sue eccellenze agroalimentari. Fra queste anche la cantina Colle Sereno, fra le aziende presenti, ogni giovedì e sabato, all’agrimercato di Campagna Amica, in via Insorti d’Ungheria a Campobasso. Una realtà, questa del mercato dei produttori di Coldiretti che in Molise sta raccogliendo sempre maggiori consensi da parte dei consumatori, stanchi di acquistare prodotti che spesso di molisano hanno solo il nome. Dunque una battaglia, questa intrapresa in prima persona anche da Coldiretti Molise che vuole promuovere e valorizzare il prodotto a km zero, sostenendo nel contempo le aziende e tutelando il consumatore.
“A far esplodere il falso made in Italy – sottolinea la Coldiretti – è stata paradossalmente la ‘fame’ di Italia all’estero con la proliferazione di imitazioni low cost ma anche le guerre commerciali scaturite dalle tensioni politiche come l’embargo russo con un vero boom nella produzione locale del cibo Made in Italy taroccato, dal salame Italia alla mozzarella “Casa Italia”, dall’insalata “Buona Italia” alla Robiola, ma anche la mortadella Milano, Parmesan o burrata tutti rigorosamente realizzati nel Paese di Putin. A preoccupare – continua la Coldiretti – è anche la nuova stagione degli accordi commerciali bilaterali inaugurata con il Canada (CETA) che per la prima volta nella storia l’Unione Europea legittima in un trattato internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy più prestigiosi, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali, dall’Asiago alla Fontina, dal Gorgonzola ai Prosciutti di Parma e San Daniele, ma è anche liberamente prodotto e commercializzato dal Canada il Parmigiano Reggiano con la traduzione di Parmesan.

Una strada che è stata poi il riferimento degli accordi conclusi successivamente con Giappone, Singapore e Messico che hanno tutelato una percentuale residuale dei prodotti tipici nazionali mentre pesanti – precisa la Coldiretti – possono essere gli effetti del negoziato in corso con i Paesi del Sud America (Mercosur) dove la produzione locale del ‘falso’ è tra i più fiorenti del mondo”.
“E’ inaccettabile – afferma il delegato confederale di Coldiretti Molise, Giuseppe Spinelli – che il settore agroalimentare sia trattato dall’Unione Europea come merce di scambio negli accordi internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale. All’estero – osserva inoltre Spinelli – sono falsi più di due prodotti alimentari di tipo italiano su tre e le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero più che triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale, con l’Italia che  ha raggiunto nel 2017 il record dell’export agroalimentare con un valore di 41,03 miliardi”.
“Il cosiddetto “Italian sounding” – sottolinea la Coldiretti – colpisce in misura diversa tutti i prodotti, dai salumi alle conserve, dal vino ai formaggi ma anche extravergine, sughi o pasta e riguarda tutti i continenti. In realtà – precisa la Coldiretti – a differenza di quanto avviene per altri articoli come la moda o la tecnologia, a taroccare il cibo italiano non sono i Paesi poveri, ma soprattutto quelli emergenti o i più ricchi a partire proprio dagli Stati Uniti e dall’Australia. In testa alla classifica dei prodotti più taroccati secondo la Coldiretti ci sono i formaggi a partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano con la produzione delle copie che ha superato quella degli originali, dal parmesao brasiliano al reggianito argentino fino al parmesan diffuso in tuti i continenti”.
Per questo Coldiretti Molise invita i consumatori a visitare e a fare i propri acquisti all’agrimercato di Campobasso dove ogni giovedì e sabato, dalle ore 8,30 elle ore 18, 30, potranno trovare tante delle eccellenze alimentari della nostra regione, tutte rigorosamente Made in Molise. In tal modo il consumatore potrà avere la certezza assoluta di portare in tavola prodotti di eccellenza sostenendo nel contempo le aziende e quindi l’economia locale. Inoltre, nell’area food dell’agrimercato, nei giorni di apertura, vi è la possibilità di gustare in loco o portare a casa il “menù a km zero”, preparato esclusivamente con i prodotti in vendita al mercato.

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