Cerved: fallimenti ai minimi da 7 anni (-5,7% nel primo semestre), dimezzati nel Molise

Mai così pochi fallimenti da sette anni a questa parte. A dirlo è l’”Osservatorio fallimenti, procedure e chiusure di imprese” di Cerved, primario operatore in Italia nell’analisi e nella gestione del rischio di credito e nella fornitura di soluzioni commerciali e marketing per le aziende, che ha analizzato i dati del primo semestre 2018. In calo anche le procedure concorsuali diverse dal fallimento, trascinate dal crollo dei concordati preventivi, mentre torna ad aumentare il numero di imprenditori che decide di liquidare volontariamente società in bonis, dato che potrebbe indicare minore ottimismo da parte di chi si assume il rischio di impresa.

Tra marzo e giugno è dunque proseguito un trend positivo che dura ormai da undici trimestri consecutivi, cioè dalla fine del 2015: 2.949 le imprese che hanno portato i libri in Tribunale, un anno prima erano 3.236 (-8,9%). Complessivamente nella prima metà dell’anno sono fallite 5.964 società, il 5,7% in meno rispetto allo stesso periodo del 2017.

Ancora più sostenuto il calo dei default diversi dal fallimento: tra gennaio e giugno sono state avviate 709 pratiche, un quinto in meno dell’anno precedente. Inversione di tendenza per le liquidazioni coatte amministrative (-18,9% su base annua), che erano risultate in crescita fino ai primi tre mesi dell’anno.

Il contributo principale al calo arriva dal concordato preventivo, che sembra stia tornando ad essere uno strumento marginale nella gestione delle nostre crisi di impresa: solo 246 domande nella prima metà dell’anno, -27% rispetto al 2017. Sono poi state liquidate volontariamente nel primo semestre 29.445 imprese in bonis, cioè senza precedenti procedure concorsuali: una cifra in aumento (+1,3% su base annua) che segna un’inversione di tendenza rispetto allo stesso periodo del 2017, quando le chiusure volontarie erano calate del 3,7%.

“Nel secondo trimestre del 2018 è proseguito il miglioramento sul fronte delle chiusure aziendali, con i fallimenti che hanno raggiunto il minimo da sette anni a questa parte – conferma Marco Nespolo, amministratore delegato di Cerved -. I miglioramenti sono diffusi a tutti i settori economici, ma non a tutta la Penisola: in alcune regioni, come Sicilia, Calabria e Lazio, la tendenza è negativa. L’aumento delle liquidazioni volontarie di imprese in bonis nella prima metà dell’anno potrebbe riflettere aspettative di profitto meno ottimistiche da parte degli imprenditori, coerenti con il rallentamento atteso della nostra economia”.

In effetti, in alcune regioni il miglioramento tarda a manifestarsi. È il caso della Calabria, del Lazio e della Sicilia, in cui il numero dei fallimenti ha continuato ad aumentare nella prima parte del 2018, rimanendo a livelli doppi o comunque molto più elevati rispetto a quelli del 2008. Ragionando invece per macro-aree, il fenomeno è ormai rientrato su livelli fisiologici nel Nord-Est (971 imprese fallite nel primo semestre, -16% sull’anno precedente e in linea con il 2008), mentre nelle altre aree il miglioramento è più lento.

Nel Nord-Ovest si contano 1.808 procedure (-3,1% su base annua), nel Centro 1.582, l’1,7% in meno: pesa il dato del Lazio, dove i fallimenti sono tornati ad aumentare (+1,4%). Nel Sud e nelle Isole fallimenti in netto calo (-5,1% su base annua): 1.603, grazie al miglioramento di Puglia, Campania, Molise e Sardegna. Purtroppo tornano a peggiorare Basilicata, Calabria e Sicilia.

Per quanto riguarda invece i settori produttivi, tutti sono in calo, così come tutte le tipologie di impresa, in particolare le società di persone (-13,5%), le imprese individuali e altre forme (-14,4%), meno le società di capitale (-2,7%), dove si concentra la maggioranza delle procedure fallimentari (4.541, circa tre quarti del totale). Il trend risulta particolarmente positivo nelle costruzioni (1.192 imprese fallite nel primo semestre, -7,2% sul 2017). Prosegue la fase positiva anche nell’industria che, con 835 fallimenti contro gli 885 dell’anno precedente (-5,6%), è al di sotto dei livelli pre-crisi. Più lento il miglioramento nei servizi, settore con più fallimenti: tra gennaio e giugno ce ne sono stati 3.288, in diminuzione del 4,5% rispetto al 2017.

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