Cassazione/La richiesta di ferie allunga il superamento del comporto

La Sezione Lavoro della Corte Suprema di Cassazione, con la sentenza n. 8372 del 2018, ha reso il seguente principio di diritto: “Il lavoratore che intende evitare il licenziamento per il superamento del periodo di comporto deve chiedere all’azienda di fruire delle ferie”.
Inoltre la Cassazione precisa che la richiesta della fruizione delle ferie, all’azienda, deve essere inoltrata prima della scadenza del periodo di comporto.
Secondo la Cassazione può affermarsi, il principio alla cui stregua il lavoratore, assente per malattia ed impossibilitato a riprendere servizio, intenda evitare la perdita del posto di lavoro a seguito dell’esaurimento del periodo di comporto, deve investire il datore della richiesta di fruizione delle ferie, affinché questi possa concedere al medesimo di fruire delle ferie durante il periodo di malattia.
Valutando il fondamentale interesse del richiedente al mantenimento del posto di lavoro; considerato altresì che neanche le condizioni di confusione mentale del lavoratore per effetto della malattia fanno venir meno la necessità di una espressa domanda di fruizione delle ferie, indispensabile a superare il principio di incompatibilità (sia pur non assoluta), tra godimento delle ferie e malattia (vedi, in tali sensi, Cass. 27/2/2003 n.3028, cui adde Cass. 27/10/2014 n.22753).
La suprema Corte di Cassazione precisa e non può tralasciarsi di considerare che, pur avendo il lavoratore assente la facoltà di domandare la fruizione delle ferie – maturate e non godute – allo scopo di sospendere il decorso del periodo di comporto, egli deve tuttavia formulare l’istanza in epoca anteriore alla sua scadenza (ex plurimis, vedi Cass. 5/4/2017 n.8834).n. r.g. 8313/2013 Orbene, nello specifico, come bene argomentato dalla Corte distrettuale, stante la non automaticità di conversione delle cause di assenza dal lavoro da malattia in ferie.
Alfredo Magnifico

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