Altro che fase 2, Boom al banco dei pegni,la crisi Covid spinge i prestiti a +30%

Affide, leader europeo e italiano del settore pegni, ha registrato a livello nazionale,un incremento confrontato con il periodo antecedente il lockdown, delle operazioni pari al +30%, tra rinnovi delle polizze e nuovi clienti.

Secondo le stime di Assopegno, in Italia usano in media questo servizio tra le 270.000 e le 300.000 persone ogni anno, per un giro d’affari complessivo di circa 800 milioni di euro, secondo quanto dichiarato da Affide. Il 95% dei beni dati in pegno viene riscattato, mentre il 5% finisce all’asta.

La crisi, la disperazione, l’incertezza del futuro spesso fanno fare i conti con il proprio passato,tanti ricordi vanno in fumo per provare a vivere dignitosamente il presente.

Ed è in questi momenti, che tante famiglie hanno dovuto aprire le proprie casseforti, o scatole gelosamente conservate, per fare l’inventario di cosa vendere o meno; l’orologio del nonno, gli orecchini dell’amata mamma o un regalo di battesimo, tutto può fare la differenza in questo momento di povertà.

L’altra faccia della medaglia della crisi, via i ricordi per qualche centinaia di euro, se tutto va bene, per sopravvivere una settimana e buttare via anni e anni di vita, di ricordi, tante persone ricorrono ai compraoro o al banco di pegni per cercare di vendere i propri preziosi, spesso svalutati.

Tra i motivi principali per cui le persone lo sceglierebbero: l’esigenza di affrontare spese inattese o impreviste (64%), pagare rette scolastiche (28), esaudire un desiderio (23), ristrutturare o pagare l’anticipo di una casa (17) ma anche dare il via a una nuova attività (15), sono soprattutto donne over 50.

Il Paese sta vivendo un momento molto delicato. La crisi economica scatenata dall’emergenza coronavirus impoverisce sempre più le famiglie italiane.

E in tanti sono costretti a rivolgersi al banco dei pegni, anche perché dal governo in moltissimi casi non è ancora arrivato neanche un euro.

Il premier Conte si scusa per i ritardi nell’erogazione dei fondi ai cittadini e alle imprese (l’ex “decreto aprile” slitta di continuo perché la maggioranza è spaccata sulle misure economiche), non solo ottenere un prestito in banca di questi tempi è una “mission impossible”,ma anche avere l’anticipo di Cassa Integrazione ,nonostante il tanto decantato accordo governo ,sindacato,Abi-Poste sembra più difficile che uscire dal famoso labirinto.

Ecco quindi che salgono del 30% le richieste di credito al banco dei pegni, l’effetto serrata generale imposta dal governo per contenere i contagi.

In tutta Italia, i cittadini fanno lunghe file per impegnare gioielli di famiglia, oro e beni di valore in modo da assicurarsi un po’ di contanti,in attesa di trascorrere questa nottata profonda e riemergere per vedere l’aurora.

Alfredo Magnifico

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