Avrei raccolto le istanze a pelle, senza usare microfoni e palchi…Un programma condiviso da Rossi a Foci, scelte partecipate dalla cittadinanza, Consigli Comunali a rotazione nelle tredici frazioni. Ma soprattutto una cosa: iniziare con una ventata di novità e di entusiasmo per far rinnamorare di nuovo la gente alla politica, per renderla di nuovo parte integrante. Visto che qui a causa di una molteplicità di fattori, l’indifferenza e il distacco hanno preso il sopravvento e credo che per un amministratore non esista cosa peggiore che vivere l’indifferenza del popolo che per 5 anni hai guidato..Il tutto con una conditio sine qua non: RISCOPRIRE L’ORGOGLIO DI ESSERE CERRESI…Così chiamerei la squadra…non la lista, ma la squadra perchè il candidato che ha messo la faccia per un progetto senza essere eletto deve essere considerato nel post voto al pari di chi è diventato Assessore. Tutto questo fino a che poi ho pensato che forse Cerro non vuole cambiare, ognuno ha il suo orticello da coltivare, ingerenze partitiche e politiche che intervengono, chi deve rendere conto a destra e chi a sinistra…Cambiare, a mio avviso, implica fare delle scelte coraggiose, rompere con un modus operandi adottato fino ad ora e creare una discontinuità. Scelte, però, che ritengono un minimo di libertà…Ma forse a Cerro manca proprio questo…Credo…Peccato…E credo pure che Cerro non avrà mai, a proposito di coraggio, di esprimere un candidato giovane e nuovo della politica, anche inesperto, come hanno fatto i cittadini di Roccamandolfi e di Pizzone. Qui, invece, succede il contrario. I Volponi cercano di demoralizzare chi vuole impegnarsi per il proprio paese, poi però loro fanno a gara a chi può candidarsi.
Riccardo Rossi