LARINascita: è da irresponsabili rinviare la costruzione della nuova sede ITAG

Basterebbe soltanto una scelta di responsabilità da parte del Comune, per avviare l’inizio dei lavori di costruzione del nuovo polo scolatistico di Larino in C.da Cappuccini, nuova sede anche dell’ITAG San Pardo. Ebbene sì, se solo l’amministrazione comunale non si chiudesse nell’esclusiva ottica di avallare il contrasto tra la Provincia di Campobasso e l’istituto tecnico agrario, la nuova sede dell’ITAG attesa per oltre 12 anni sarebbe già in appalto.

Il recente consiglio d’istituto, in seduta straordinaria, invece non ha prodotto null’altro che una diversa occasione per i professori e per la dirigenza scolastica per ribadire consunti concetti già ampiamente esposti che fondamentalmente vorrebbero che la Provincia di Campobasso annulli l’intero procedimento, ormai esecutivo, per la costruzione del nuovo istituto scolastico in C.da Cappuccini e, restituendo all’istituto la sede storica, edifichi un nuovo edificio, dalle non piccole dimensioni, accanto alla Villa, anch’essa di interesse storico artistico e patrimonio dell’intera comunità larinese.
La vera notizia dell’incontro tant’è che è stata la “larga intesa” realizzata anche nel Consiglio Comunale di Larino, suggellata tra il Sindaco Vincenzo Notarangelo e il leader dell’opposizione Michele Urbano.
Entrambi hanno condiviso infatti l’assoluta necessità che l’istituto torni dov’era, così da poter ubicare laboratori, uffici amministrativi e alcune aule all’interno del villino stile liberty Romano-Petteruti e di realizzare la costruzione di un plesso dalle non piccole dimensioni nelle immediate vicinanze.
Celebrando la “larga intesa”, hanno anche unanimemente sostenuto che si impegneranno affinchè la Provincia di Campobasso annulli la decisione di edificare il polo scolastico, dal progetto già esecutivo in C.da Cappuccini e esaudisca le esigenze di un particolare istituto scolastico seppure tipico della regione.
Purtroppo, nè il tandem Notarangelo-Urbano nè alcuno dei partecipanti, o tifosi?, hanno notato che proprio il Comune di Larino, con delibera del Consiglio Comunale del 26 ottobre 2009, consiglio nel quale Michele Urbano era assessore, aveva deliberato di destinare C.da Cappuccini per l’edificazione del nuovo plesso scolastico destinato all’ITAG, tant’è che la Provincia di Campobasso ha proceduto ad istruire tutto l’iter buracratico relativo alla fase di progettazione ormai giunta nella fase esecutiva proprio sulla base delle indicazioni provenienti da Palazzo Ducale.
Gli argomenti di maggiore pregnanza, alcuni dei quali strumentalmente utilizzati dai rappresentanti del consiglio d’istituto intervenuti, come la contestazione del costo della costruzione prevista in C.da Cappuccini, così come il possibile interesse di lobby di professionisti e costruttori non sembrano affatto convincenti.
Nessuno ovviamente si è curato di sottolineare che per “non” edificare la scuola nel corso degli ultimi 12 anni sono state già spese cifre considerevoli per un primo progetto risultato errato perchè posto nelle vicinanze del villino su una zona di interesse archeologico, progetto lautamente retribuito ai progettisti, e non si è valutato neppure lontanamente, perchè forse troppo accecati dal particolare interesse, che tutto l’iter progettuale già compiuto dai tecnici della Provincia ha comportato notevoli costi che ovviamente vanno a gravare sulla disponibilità del fondo destinato alla costruzione della nuova scuola consistente in 3.700.000 di euro. Nessuna difficoltà si avverte oggi che si chiede di buttare alle ortiche anni di progettazione a costi ingenti, col concreto rischio che quei fondi, come già vociferato, vengano revocati?
Pure le altre argomentazioni a sostegno del ritorno dell’ITAG all’interno di villa Romano Petteruti, in tutta onestà sono apparse più tese alla mera perdita di tempo, come se non bastasse aver atteso già 12 anni, che a raggiungere una soluzione definitiva per la questione. I numerosi vincoli archeologici, della soprintendenza e provenienti dall’Asrem artatamente sottolineati da più parti che osterebbero alla realizzazione del nuovo edificio destinato a scuola non trovano proprio nessun riscontro. Nessuna considerazione va riservata inoltre sia a quanto riferito circa lo scarso collegamento viario che riguarderebbe la zona Cappuccini, sia sulle problematiche legale alle fognature della medesima zona. Ad osservare con onestà intellettuale, cosa divenuta ormai rara, si può facilmente notare che l’area individuata prima dal Consiglio Comunale e successivamente dalla Provincia di Campobasso, ricade all’interno di una zona destinata dal piano di fabbricazione vigente nella nostra cittadina, strumento urbanistico principale in mancanza di un piano regolatore, a edilizia scolastica, con tutti i servizi già esistenti ed efficienti. Anche quella che si cerca di far passare come “scarsa viabilità”, quasi a voler far credere che c.da Cappuccini si trovi chissà in quale landa periferica del territorio frentano, è solo una delle tante sciocchezze sostenute negli ultimi mesi, visto che in quella stessa zona vi è uno dei più popolosi quartieri di Larino, peraltro costruito in tempi molto recenti. Giova inoltre chiarire e rimarcare, per rimanere legati alla realtà, quella che ormai è stata totalmente abbandonata dai “tifosi” del ritorno della scuola in Villa Petteruti, che l’area di C.da Cappuccini individuata per la costruzione del nuovo plesso scolastico non è gravata da nessun vincolo, né archeologico né della soprintendenza e men che meno da qualunque altro tipo di ostacolo. L’unico impedimento che osta all’inizio dei lavori presso c.da Cappuccini è da rintracciare nel mancato rilascio alla Provincia del permesso di costruire che la struttura comunale larinese si ostina a non voler concedere proprio perchè la volontà politica degli amministratori è ottusamente tesa ad assecondare le pretese dell’ITAG, noncurante però del rischio, quello sì reale e concreto, della revoca dei fondi messi a disposizione dalla Provincia per la costruzione della scuola che potrebbero tranquillamente, viste le reticenze dell’amministrazione comunale, essere destinati a altri istituti scolastici di competenza provinciale.
Dove dovranno essere rintracciate le responsabilità di aver perso il finanziamento di 3.7 milioni di euro per la costruzione di una nuova scuola quando questi dovessero essere revocati e chi spiegherà ai cittadini che per pretese inconsistenti provenienti da ottusi interessati Larino non avrà un polo scolastico nonostante ci sia ad oggi tutta l’intenzione della Provincia di Campobasso di edificarlo?
Se questa “larga intesa” realizzata tra maggioranza e opposizione in consiglio comunale, considerata “un’occasione storica” per il bene di tutta la collettività larinese, come qualche “compare interessato” ha superficialmente sostenuto, proprio per i pericoli che potrebbero corrersi, la revoca dei finanziamenti e la mancata edificazione della scuola, sarebbe stato sicuramente più opportuno lasciare inalterata la storia e tenere lontane certe intese che ad oggi, alla luce dei fatti, possono sembrare più un attentato al bene comune della collettività larinese che altro.

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