Cucina e dintorni/ Il Molise a MasterChef

L’avventura di Joayda Herrera alla settima edizone di MasterChef ha riacceso i riflettori e le polemiche nazionali sul Molise. Nata nella Repubblica Domenica nel 1985, Joayda si è trasferita a Campobasso per amore, avendo sposato un uomo del posto. Proprio l’Italia e il Molise in particolare hanno fatto accendere la scintilla della passione per la cucina. “Non conoscendo la lingua- ha detto nella prima intervista rilasciata a Sky per la puntata di MasterChef- passavo molto tempo a casa di mia suocera e abbiamo cominciato a cucinare insieme perché era l’unico modo per comunicare. Mi ha insegnato lei a cucinare, mentre quando vivevo a Santo Domingo è stato mio padre a trasmettermi alcune conoscenze sulla cucina”. A Joayda piace sperimentare in cucina e fondere le tradizioni dei due Paesi. Con frutta tropicale ed emulsione del frutto della passione e scampi marinati con buccia di lime e menta, ha conquistato i giudici della nota trasmissione televisiva, che le hanno permesso di partecipare e mostrare le sue doti dietro i fornelli. La sua partecipazione è stata anche caratterizzata dall’infelice uscita di Joe Bastianich su Campobasso; la domenicana-molisana ha risposto bene e riaffermato di vivere bene nel capoluogo di regione. Joayda si sta distinguendo per determinazione ed anche tattica psicologica; in una delle prime puntate ha messo in difficoltà con le sue scelte una concorrente che non le era particolarmente simpatica. Il Molise ringrazia della pubblicità e spera che altre anche situazioni possano alimentare la conoscenza della regione altrove: nel frattempo fa il tifo per lei. LA RICETTA DELLA SETTIMANA: UOVO FRITTO DEL CONTADINO. In una ciotola mescolare ricotta, olio, sale, pepe e limone. Bollire l’uovo in un pentola creando un vortice di acqua ed aceto e di seguito impanarlo con uovo battuto e panura e farlo friggete per poco tempo; a parte far saltare in padella della cicoria. Impiattamento: base di ricotta speziata con sopra la cicoria saltata in padella ed infine l’uovo fritto. Alla prossima.

Stefano Manocchio

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