“Nonostante la riduzione del numero degli ospedali e i vari tagli nelle restanti strutture pubbliche del territorio, il deficit sanitario in Molise non accenna a diminuire. Solo nel 2018 lo sforamento è stato di 25 milioni di euro. Ma a quanto ammonta il debito complessivo? Oggi siamo qui per concordare con tutti i comitati un’azione comune a beneficio dell’intera collettività molisana, mettendo da parte le singole richieste territoriali e per far sentire la nostra voce ai Commissari, Giustini e Grossi.
Nell’intento di capire se e quali misure adotteranno per fronteggiare l’espansione della sanità privata”. Con queste argomentazioni il dottor Italo Testa, presidente del forum a difesa della sanità pubblica, ha riunito ieri, 22 maggio, presso l’Incubatore di via Monsignor Bologna a Campobasso, gli esponenti dei comitati dei vari distretti regionali. Il timore più diffuso è che anche a livello nazionale ci sia un orientamento verso la privatizzazione del comparto. E in una regione povera, come il Molise, smantellare il servizio sanitario pubblico potrebbe significare per molti cittadini una rinuncia alle cure mediche.
Di fatto la cosiddetta “rottamazione” che ha messo in prepensionamento tanti medici ospedalieri, non ha prodotto un adeguato ricambio generazionale. Da quanto è emerso nel confronto tra i comitati, pare che ai giovani laureati in medicina non faccia gola l’opportunità di lavorare in questa regione, in strutture dal destino incerto. Invece nelle cliniche private i medici non mancano….Sembrerebbe inoltre che malgrado le ripetute sollecitazioni da parte dei comitati locali, per evidenziare le gravi carenze negli ospedali, la classe politica e quella dirigente non siano mai intervenute nella giusta misura.
“In questo momento, in piena campagna elettorale – ha sottolineato qualche rappresentante del forum – tutti i candidati, a prescindere dal colore politico, si dichiarano a favore della sanità pubblica. Ma, in concreto, puntualmente tradiscono la propaganda. Dunque, l’incontro di oggi deve essere finalizzato a coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini. Aprire un dialogo con i Commissari per tratteggiare una nuova programmazione, nonché indagare su eventuali responsabilità politiche che, di legislatura in legislatura, non hanno consentito a tutt’oggi di mandare in porto l’operazione rientro”.
Rossella Salvatorelli