Siamo orgogliosi di essere Giornalisti con la G maiuscola

Massimo Dalla Torre – giornalista pubblicista non tesserato di partito…

Basterebbe il titolo per chiudere l’articolo invece, consentiteci di dire la nostra su quanto accade in queste ore nel mondo dell’informazione. Un mondo che, a quanto pare, secondo qualcuno, può essere cancellato perché si ritiene inutile, pericoloso e dispendioso.

Un mondo, in cui chi non ha determinati requisiti, è escluso automaticamente dalla categoria di chi ha il diritto-dovere d’informare su quanto accade, anzi non accade anche in questa porzione di Paese chiamata Molise. Un mondo che è spettatore, e nel frattempo arbitro di diatribe tra partiti, politici, organizzazioni di categoria, forze più o meno oscure e quant’altro gira attorno al sistema.

Un mondo perennemente offeso, le esternazioni di alcuni esponenti del movimento cinque stelle ne sono la prova provata, che pone sul piatto della bilancia il lavoro di chi con sacrificio e spessissimo a zero compensi cerca di informare la gente di quello che accade o non accade nei palazzi della politica. Un mondo che un tempo aveva l’epiteto di “quarto potere”, senza sapere che se c’è un potere è quello degli altri e non quello di chi cerca di portare “luce” dove il “buio” alberga perennemente.

Per questo ora più che mai vogliamo puntare il dito accusatorio contro chi non vuole che l’informazione dia corpo alle idee di chi non può o non ha la forza di esternarle, tant’è che lo scontro che leggiamo sulle testate nazionali, ma anche su quelle locali, si fa sempre più duro. Da operatori dell’informazione respingiamo le affermazioni di chi partecipa a questa gara di assurdità e d’inutilità e vuole conquistare il gradino più alto del podio. Lo facciamo perché troviamo assurdo che si debba “fare le pulci” a chi non è in linea con le “idee” di chi calca le scene di un carrozzone dove “l’improvvisazione dilettantistica” fa da protagonista.

Non troviamo giusto che a beneficiare siano sempre i soliti amici, degli amici, degli amici, anche se ci sono le dovute eccezioni. Non troviamo giusto che ci si “tacci” di appartenenza ad una classe da azzerare senza sapere che c’è chi non ha il “senso della notizia” e come si dice a Campobasso: “si è fatta la buona nominata e va a scassare le chiese”. Vedete, quello che stiamo vivendo sulla nostra pelle è un momento tragico, drammatico che, non ha nessun nesso logico. Un momento di scontro tra poteri che sono assolutamente estranei al nostro mondo.

E’ vero che molti hanno riveduto e corretto l’area del Rigoletto di Verdi ossia: giornalisti vil razza dannata, ma è anche vero che per il “capriccio” di qualcuno si penalizzano tante persone operano nell’informazione, quella vera, scevra di orpelli, libera, anche se questa parola è sempre piu’ un optional. In questo modo si vuole ridicolizzare la legge delle leggi: la Costituzione che all’art. 21 garantisce libertà di stampa e di pensiero a tutti indistintamente; evidentemente questo a chi vuole celebrare le esequie della stampa non interessa perchè è bene che questa taccia per sempre e passi, forse, a miglior vita.

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