Riduzione delle indennità, Ambrosio: la casta blocca la proposta?

A distanza di tre anni dalla sua presentazione, la proposta di riduzione della spesa complessiva per indennità a sindaco, assessori e presidente del consiglio, è ancora ferma in qualche cassetto della burocrazia politica di palazzo San Giorgio.Attualmente le indennità di funzione sono dimezzate solo per i lavoratori dipendenti (pubblici o privati) che non abbiano richiesto l’aspettativa, con una palese disparità tra i lavoratori dipendenti e la vasta platea di lavoratori “autonomi” in tutte le sue articolazioni (professionisti, parasubordinati, commercianti, etc…).

Del resto il principio di relazione tra riduzione delle indennità e svolgimento di attività lavorativa, risiede nella ratio della legge, nel fondamento che l’indennità intera possa spettare solo a chi rinuncia ad altra qualsiasi occupazione e/o ad altro qualsiasi reddito, e non certo sul discrimine della tipologia di lavoro o di reddito.

Una proposta che, qualora fosse approvata, comporterebbe un risparmio per le casse comunali quantificabile in oltre 60mila euro (da destinare al sociale) e che trova la sua legittimazione nella modifica del titolo V della Costituzione che eleva l’autonomia statutaria degli Enti al rango di principio costituzionale.

Consigliere proponente Michele Ambrosio

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