Quel mare fatto di “gocce di prossimità”: il dono dell’Ucsi Molise a Papa Francesco

Condivisione, ascolto, comprensione, solidarietà ed accoglienza. Sono questi i valori cristiani ricompresi nell’opera che la delegazione dell’Ucsi Molise porterà in dono a Papa Francesco.
L’opera sarà consegnata al Santo Padre oggi, lunedì 23 settembre, nel corso dell’udienza che il Pontefice terrà nella sala Clementina con i consiglieri nazionali e le delegazioni regionali dell’Ucsi.

“Un dono mirabile” quello del Pontefice, concesso in occasione della ricorrenza del 60esimo anniversario dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana.
La scultura, che porta la firma dell’artista termolese Cleofino Casolino, è stata realizzata dall’Associazione Onlus ‘Iktus’ che, tra le diverse attività, opera per il reinserimento dei detenuti. Il dono per il Papa ha, infatti, preso forma nel laboratorio artigianale e vero e proprio spazio creativo per i detenuti del carcere di Larino.


Si tratta di un dono simbolico per omaggiare il Santo Padre da parte della delegazione molisana e che è stato realizzato grazie all’impegno di don Benito Giorgetta, nuovo consulente ecclesiastico Ucsi Molise.
L’opera, evocando il mondo della reclusione, offre anche l’interpretazione artistica di quello che è stato e continuerà ad essere il progetto ‘Liberi nell’Arte – Gocce di Prossimità’, promosso da Ucsi Molise all’interno delle carceri italiane.
Iniziativa che ha trovato ispirazione proprio dal monito di Papa Francesco per il quale “l’acqua ferma è la prima a corrompersi” e che ha inteso avviare nei luoghi di sofferenza e reclusione un itinerario di bellezza ed arte.


Una vera e propria “goccia di Resurrezione”, con la quale, così come ha spiegato la presidente Ucsi Molise, Rita D’Addona, “si è voluto mettere in comunione tante voci per una sola armonia”. Una iniziativa che, oggi, prosegue in collaborazione con la TgR Rai Molise, con il Ministero della Giustizia e Ispettorato Cappellani delle Carceri per realizzare il progetto radiofonico ‘Voci dentro’, nel quale a parlare sono i detenuti delle carceri del Molise.


“Vi farò pescatori di uomini” (Vangelo  Lc 5,1-11): proprio come le parole pronunciate da Gesù, anche nell’opera di Casolino la barca diviene simbolo di accoglienza, solidarietà, prossimità, condivisione e amore verso chi ha perso la rotta nell’immensità del mare. Tutti valori che devono guidare, ogni giorno, il lavoro del giornalista che, nella sua continua sete di verità e giustizia deve porre sempre al centro l’umanità del singolo.

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