Precari Protezione Civile: i sindacati smentiscono le dichiarazioni del Comitato

Dopo aver appreso dalla stampa e da alcune emittenti televisive locali le dichiarazioni espresse dal Comitato dei precari dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile (ARPC) e in particolare le affermazioni fatte dal neo presidente dello stesso (peraltro assente a tutti i tavoli tenutisi sinora sulla questione dei lavoratori dell’Agenzia),  i segretari della FP CGIL la CISL FP e la UIL FPL, smentiscono fermamente quanto dichiarato nell’intervista. Le organizzazioni sindacali, hanno sempre operato in piena coscienza e diligenza per la tutela dei lavoratori interessati, non essendo con ciò alcuno autorizzato a ritenere accettabili o possibili comportamenti che si collochino al di fuori delle norme e della correttezza delle relazioni sindacali che tra l’altro deve fare i  conti con le risorse economiche a disposizione.
Purtroppo non rientra certo nelle competenze sindacali la definizione della dotazione organica dell’Agenzia che di contro spetta all’organo politico e gestionale.
L’ordine della graduatoria, scaturisce da sistemi di valutazione definiti nel bando di selezione, va rispettato, a meno che non si evinca una lesione della valutazione espressa (e quindi una lesione di un diritto soggettivo) che va tutelato nelle sedi competenti.
La FP CGIL la CISL FP e la UIL FPL hanno presentato in tutti i tavoli istituzionali,  proposte positive, (anche qualche giono fa) che vanno nella direzione della salvaguardia della piena occupazione di tutti i lavoratori che si sono utilmente (sic!) collocati in graduatoria. A tal espresso fine, rendono noto di avere, già da tempo, inoltrato formale richiesta di riapertura di un tavolo di verifica circa la possibilità di ottenere risorse aggiuntive per procedere ad ulteriori assunzioni.
Di certo resta l’impotenza e il rammarico di non potere sovvertire le regole del bando che non sono modificabili a posteriori.
Svolgiamo il nostro ruolo con il doveroso e non solo formale rispetto della posizione dei lavoratori interessati finalizzato ad un più ampio piano occupazionale. Con rammarico constatiamo l’attività di Comitati, nati per “l’occasione”, che preferiscano facili proclami anziché un costruttivo e fattivo apporto che abbia lo scopo di salvaguardare il collettivo piuttosto che il singolo.
E’ per questo che percepiamo come strumentale e null’affatto significativa l’affermazione secondo cui le OO.SS. avrebbero “gettato nel dimenticatoio” o “sottovalutato la portata della battaglia” dei lavoratori dell’ARPC, lavoratori che, invece, hanno preferito organizzarsi in comitati autonomi, piuttosto che rivolgersi e confrontarsi nelle sedi sindacali, da cui avrebbero attinto notizie più certe e spiegazioni più tecniche. Comunque, è bene che loro sappiano che la nostra attività di tutela collettiva per la loro ricontrattualizzazione è ancora in itinere, consapevoli della drammaticità delle loro situazioni,  in virtù solo dello spirito e della mission sindacale di tutela dei più deboli. Al comitato, invece, ci verrebbe da chiedere quali sono i risultati ottenuti, prima di criticare il nostro operato.
Il rispetto delle regole, rappresenta l’unica effettiva tutela per i lavoratori oltre alla mobilitazione per dare voce e sensibilizzare per la soluzione dei problemi mantenendo alta l’attenzione sullo stato di disagio di tante famiglie interessate da questa vertenza.
La marcia del lavoro, del 28 giugno è di certo una propizia occasione in cui tutte le forze sociali scendendo in piazza possono far capire lo stato reale di disagio in cui versano anche i precari della Protezione Civile, a cui rivolgiamo l’invito a partecipare, facendo proprio lo slogan: L’UNIONE FA LA FORZA!. Così rispondono al Comitato i segretari delle tre sigle sindacali Susanna Pastorino della FP CGIL Traniello della CISL FP e Tecla Boccardo della UIL FPL.

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