Politica : “S’ode a destra uno squillo di tromba…”

di Stefano Manocchio

Abbiamo detto del movimentismo del centrodestra molisano, impegnato già all’indomani della caduta del governo Draghi nelle trattative in vista delle elezioni politiche, che sono alle porte, almeno secondo i criteri partitici. E a sinistra cosa succede? I ‘rossi’ sono generalmente molto più abbottonati e prevedere qualcosa non è semplice, visto che ragionano quasi esclusivamente in termini di comunicati ufficiali; ma il ‘gossip’, certo ridotto, esiste anche per loro.

Siamo andati avanti sul filo del dualismo tra i consiglieri regionali del PD, Vittorino Facciolla e Micaela Fanelli sia per le regionali del prossimo anno che per le politiche in arrivo; e tale è rimasto, visto che i nomi che si fanno sono soprattutto questi. Il segretario regionale del PD ha in un certo senso preso le distanze dalla linea nazionale e chiesto libertà di analisi politica, ma anche di trattativa, soprattutto con i Cinque Stelle ad esempio in vista delle regionali del 2023 con quelli cioè che sono visti come neonati nemici dal segretario nazionale, Enrico Letta.

Vittorino Facciolla

Una posizione forte, di quelle sul tipo: “a Roma fate come volete ma in Molise decidiamo noi” e poco consona allo stile della sinistra in Molise, che è una coalizione che nonostante tutto è ancora sensibile ad un discorso di apparati partitici. Il PD, ma tutto il centro sinistra molisano, alla fine ha quasi sempre accettato le scelte effettuate dal nazionale casomai ‘turandosi il naso’

Quindi Fanelli e Facciolla uniti nella lotta politica per cercare di vincere le regionali, ma forse nemici, se non proprio avversari, in vista delle politiche prossime. Oltre questi nomi, restano sparute voci su esponenti importanti, ad esempio, dei giovani democratici e pochi altri, su cui non c’è ancora conferma.

Andrea Greco

Dal centro sinistra all’ex-alleanza di governo. Visto che prima li abbiamo evocati andiamo avanti. La scelta di Beppe Grillo di rimanere fermo sul divieto al terzo mandato elettorale di fatto sconquassa i piani a molti tra i Cinque Stelle, anche nella nostra regione. Con la data elettorale ‘regolare’ sarebbe stata quasi obbligatoria la scelta di candidare a Camera o Senato il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina; con le elezioni anticipate, invece gli potrebbero chiedere di rimanere in sella a Palazzo S. Giorgio per non creare una crisi in una delle poche amministrazioni gestite direttamente e lasciando il posto ad altri dopo le elezioni. Andrea Greco, che del PD non è esattamente amico fidato, ha già detto che senza un dietro front di Letta, soprattutto verso i pentastellati, non ci sarò dialogo; poi ha annunciato la sua disponibilità alla candidatura alla Camera, dove peraltro i ‘grillini’ hanno fatto il pieno nella scorsa legislatura.

Restano da capire il ruolo e le posizioni che assumeranno i cosiddetti ‘cespugli’, che dialogano a forza fra loro o non dialogano affatto; in questo ambito anche i rapporti con gli ex-PD e ex-Dem di prestigio, quindi Augusto Massa, Roberto Ruta e stuolo di amici collegati alle loro posizioni.

Infine un ‘gossip’ fresco ma da prendere molto con le pinze: e se tornasse Paolo Di Laura Frattura? L’ipotesi non è buttata ‘ a casaccio’ ma la voce circola nel sottobosco politico, con una precisazione: il ruolo sarebbe da consigliere regionale ‘semplice’ e non è detto che sia inquadrato nel centro- sinistra.

“S’ode a destra uno squillo di tromba…”: dalla parte opposta i rumori sono meno assordanti, ma iniziano a farsi sentire

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