Nuova sede della Sea, Gravina (M5S) replica all’azienda

La Sea replica alla notizia secondo cui il Consiglio comunale ha bocciato la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle relativamente all’acquisto della nuova sede legale e lo fa con la consueta modalità ovvero emettere giudizi molto personali e molto politici.
Nel ricordare alla Sea che non sta al suo CdA dettare la linea politica di alcun partito o movimento politico, sorprende constatare la spasmodica voglia di apparire sui giornali, con velenose repliche, senza neanche verificare attentamente di cosa si parla.
Infatti, sin dai nostri primi interventi ovvero la mozione del marzo 2017, non ci siamo mai rivolti alla Sea ma al socio unico ovvero il Sindaco di Campobasso, il nostro interlocutore politico e amministrativo al quale abbiamo da sempre manifestato la contrarietà ad acquistare un immobile posto che ne detiene molti idonei allo scopo e abbandonati.
Ciò nonostante, la Sea parla e straparla e nel replicare sui giornali ammette candidamente che sono tredici anni che paga un canone di locazione pari a 36mila euro/anno; peccato che il Presidente Sabatini sieda nel CdA della SEA già da 9 anni. Ma a proposito di convenienza, la Sea dovrebbe dire anche in quanto tempo riuscirà a trasferire i locali nella nuova sede, visto che hanno acquistato un immobile costruito nel 1980, che necessita di considerevoli interventi di ristrutturazione, prudenzialmente valutati in € 120.000,00 da sommare ai costi di acquisto di € 235.000,00. Tuttavia, temiamo che la cifra subirà un aumento considerevole così come i tempi per il trasferimento.
Tempi certi e a costo zero, se al contrario si fosse ascoltato il nostro suggerimento di trasferire il tutto presso la cittadella dell’economia, inspiegabilmente abbandonata a se stessa nonostante i recenti lavori di messa in sicurezza.
Una parola va scritta anche al consigliere Di Renzo, che vestiti i panni di giurista, si erge addirittura a giudice, tanto da dire che la questione posta con la mozione non ha alcuna rilevanza giuridica, lanciandosi addirittura a qualificare la nostra azione come inutile e farraginosa, quasi fosse un Giudice della Corte dei Conti. A Di Renzo, infatti, va ricordato, che a differenza delle sue sicurezze, questa minoranza aveva sollecitato l’attivazione di un iter previsto dal legislatore, che evidentemente avrebbe fugato ogni dubbio, proprio grazie all’intervento preventivo della magistratura contabile. Sorprende, quindi, come Di Renzo si erga a Giudice, dimostrando poco rispetto istituzionale per la stessa Corte ma tant’è.
In entrambi i casi, ciò che davvero lascia esterrefatti, è il non aver compreso che nell’azione politica portata avanti dal M5S Campobasso, vi era, come vi è, un unico interesse, quello dei cittadini di Campobasso, che con le loro tasse sui rifiuti – ed i proventi di € 500.000/anno per lo sgombro neve inspiegabilmente incassati a preventivo e quindi non sempre interamente spesi ogni anno dalla Sea – pagano letteralmente una nuova inutile sede.
A differenza di Di Renzo e della Sea, noi tutte queste sicurezze non le abbiamo ed è per questo che avremmo, inprimis trovato una sede tra gli immobili comunali inutilizzati e solo davanti all’insistenza del CdA, avremmo fatto decidere chi istituzionalmente è chiamato a farlo: la Corte dei Conti, che speriamo ci chiarirà anche se per la questione della tassazione degli utili, del pagamento di un affitto per 13 anni e dell’acquisto della nuova sede, l’Amministrazione comunale abbia o meno delle responsabilità.
Ed alla Sea, in particolare, chiediamo di usare un linguaggio meno politico e meno offensivo, poiché passare dalla legittima critica alla diffamazione, è un attimo!
Roberto Gravina – Gruppo Movimento 5 Stelle Campobasso
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