“Non mi considero una politica, ma un’amministratrice”. Intervista ad Emma De Capoa, assessore al Comune di Campobasso

60 anni ben portati, una laurea in Giurisprudenza, l’ambizione di fare il notaio sfumata  per non aver superato l’esame, dedizione verso la famiglia. E’ questo il  profilo dell’assessore De Capoa,  da circa un anno nell’assise di Palazzo San Giorgio, alla sua prima esperienza politica.
Cosa l’ha spinta a questa scelta?
Non era nelle mie intenzioni una candidatura. Sono stata coinvolta da mio cognato, Maurizio D’Anchise, ma a tutt’oggi  non mi considero una politica, bensì un’amministratrice.
E’ soddisfatta delle deleghe che le sono state affidate?
Sì, mi piacciono molto. Sono tante ma alcune si integrano reciprocamente. Si tratta di cultura, spettacolo, politiche giovanili, pari opportunità, educazione alla legalità, progetto Europa, sport, pubblica istruzione e sanità urbana.
C’è qualche progetto che le sta particolarmente a cuore?
Il primo riguarda la pubblica istruzione. Sto portando avanti, con molta determinazione, insieme al dottor Vincenzo Musacchio, presidente di Corea Molise, un lavoro per istruire gli studenti, già dalle classi elementari, sui valori della convivenza civile. Dunque educazione alla legalità ed alla solidarietà,  e conoscenza dei principi di democrazia e giustizia civile. Il secondo obiettivo  riguarda la sanità urbana. In collaborazione con il presidente della commissione sanità, Giuseppe d’Elia, sto operando per sensibilizzare  genitori e bambini sull’uso scorretto dei telefonini da parte dei minori. Per altro verso il mio impegno mira a ridurre, nel centro città,  l’inquinamento prodotto dalle antenne e dalle polveri sottili. Vorrei riuscire ad infondere fra i miei concittadini, una nuova cultura del passeggio fra le vie dello shopping, senza l’incubo delle macchine. Spiegare ai commercianti del capoluogo che le aree pedonali sono una opportunità e non una mannaia.
A Campobasso c’è qualche struttura dove giovani e meno giovani possano dare sfogo alla propria creatività artistica, a costo zero?
Al momento l’Amministrazione sta valutando le richieste di tutte le associazioni impegnate nel sociale, che, ovviamente, hanno la precedenza. Dopodiché penseremo alle attività ricreative. Qualche passo avanti lo abbiamo già fatto, ma rientra nelle mie linee programmatiche promuovere interesse verso la cultura.
Qual è il clima che si respira a Palazzo San Giorgio?
Con i miei colleghi  ho un ottimo rapporto. Collaboro bene con l’assessore Maio che si occupa di edilizia scolastica e impiantistica sportiva. Parlerei di un lavoro di squadra. Abbiamo tutti voglia di fare per il bene della città. Problemi ce ne sono, anche nell’ambito della maggioranza. Ad esempio al momento le commissioni sono azzerate, però l’idea è quella di snellire la macchina amministrativa, quindi alcune di esse verranno accorpate.
Un  bilancio di questo primo anno di lavoro?
Direi positivo. L’emergenza neve è stata affrontata con solerzia. E le festività dedicate al Corpus Domini non hanno creato tanti disagi alla circolazione come negli anni scorsi. Roberto Vecchioni, per il concerto di chiusura, l’ho voluto fortemente. Ed è stato un successo. Persona intelligente e di cultura, con semplicità ed ironia ha interloquito con il pubblico affiancando alla musica  temi di grande attualità.
Qualche anticipazione sul cartellone dell’estate campobassana?  
Ritengo importante far lavorare i ragazzi, cantanti, musicisti e attori. Quindi il filone dei  laboratori  teatrali e musicali per i giovani proseguirà, con l’idea  di  richiamare, di volta in volta, argomenti che fanno parte della nostra  storia. Il prossimo sarà “il riscatto al demanio”. Per quest’estate in particolare vorrei lanciare l’iniziativa del cinema all’aperto, probabilmente in villa de Capoa. Una vera e propria kermesse cinematografica accompagnata da mostre e convegni  con ospiti di spicco, in modo da inserire Campobasso in un circuito nazionale. Le rappresentazioni teatrali troveranno spazio  tra largo Iapoce e piazzetta Palombo e poi ci saranno gli eventi organizzati dalle associazioni di quartiere. Avremo così un calendario idoneo a soddisfare le preferenze di tutte le fasce sociali  e che terrà conto di non sovrapporre tra loro i vari appuntamenti.

Rossella Salvatorelli

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