Medicina, nuove cure per lo scompenso Cardiaco, a Campobasso la V edizione di “A Day With Expert” organizzata dalla Fondazione Giovanni Paolo II

. Sono circa 1 milione gli italiani che oggi soffrono di scompenso cardiaco, destinati ad aumentare significativamente nel prossimo decennio con l’invecchiamento delle popolazione. La sfida dei prossimi anni è individuare cure sempre più efficaci. L’argomento è stato affrontato sabato 19 maggio alla Fondazione Giovanni Paolo II di Campobasso, nel corso dell’evento “A Day With Expert”. Un’occasione periodica in cui i luminari della Cardiochirurgia di fama mondiale si riuniscono in Molise per confrontarsi sulle nuove possibilità terapeutiche. Ha presenziato all’evento anche il Presidente della Fondazione, Maurizio Guizzardi. “I nostri professionisti sono impegnati quotidianamente per individuare cure sempre più efficaci” ha dichiarato Mario Zappia ( nella foto), Direttore Generale nell’introdurre i lavori “questo è possibile anche grazie alla rete di collaborazione internazionale che abbiamo costruito negli anni. Ringrazio tutti i nostri specialisti e in particolare il dottor Eugenio Caradonna e il dottor Carlo Maria De Filippo, per aver promosso questo incontro”.
Al convegno è intervenuto anche il Presidente della Regione, Donato Toma. “Vi ringrazio per l’invito, è importante essere qui oggi. La Fondazione è una risorsa non solo per il Molise” ha dichiarato il neo governatore “saluto e ringrazio il Presidente della Fondazione, Maurizio Guizzardi, e il Direttore, Mario Zappia. Sono ottimista! Credo che faremo grandi cose insieme, mettendo al primo posto l’interesse per la salute dei cittadini” ha concluso Toma.
Molto ricco il parterre scientifico. “Ringrazio gli illustri colleghi per essere qui oggi” ha commentato Eugenio Caradonna “Lavoriamo insieme da tempo e per noi è un onore ospitare uno dei più significativi appuntamenti del settore”.
Molti i nomi noti alle cronache nazionali: il professor Ottavio Alfieri, il cardiochirurgo di fiducia dell’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il professor Francesco Musumeci, il cardiochirurgo che ha operato il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, il professor Edoardo Gronda, Coordinatore della Rete del Ministero della Salute sull’Insufficienza Cardiaca e molti altri.
“Uno dei nostri punti di forza sono le proficue reti di collaborazione” ha commentato Carlo Maria De Filippo, Direttore del Dipartimento di Malattie Cardiovascolari “in primis con il Policlinico Gemelli di Roma.”
I nuovi percorsi di cura richiedono necessariamente un approccio multidisciplinare. “Oggi ci basiamo sul concetto del “paziente al centro” ha affermato Massimo Massetti, Direttore dell’Area Cardiovascolare del Policlinico Gemelli di Roma “tutte le competenze dell’Area Cardiovascolare lavorano in sinergia analizzando la patologia e le differenti problematiche del paziente e decidendo poi insieme il percorso terapeutico più idoneo. L’ Heart Team è l’equipe multidisciplinare composta da tutte le figure professionali necessarie per curare il cuore, dai cardiologi ai cardiochirurghi fino agli anestesisti. Un approccio che ha portato molti benefici in termini di risultati clinici e di soddisfazione dei pazienti e delle loro famiglie”, conclude il prof. Massetti.
Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro paese, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi. “Esistono purtroppo alcune patologie cardiache – spiega il professor Filippo Crea, direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari del Policlinico Gemelli – che mantengono una prognosi grave nonostante le cure appropriate. Possono colpire tutte le fasce di età, con o senza sintomi premonitori e, quando non letali, sono responsabili di gravi disabilità dei pazienti e grandi sofferenze per le loro famiglie”.

La patologia:
Lo scompenso o insufficienza cardiaca è una malattia caratterizzata dalla ridotta capacità del cuore di pompare sangue. Per cercare di compensare questa inefficienza, il cuore (ed in particolare il ventricolo sinistro) tende ad aumentare di volume. La malattia presenta sintomi caratteristici, come fame d’aria, affaticabilità, tosse e comparsa di gonfiore alle estremità.
Nella maggior parte dei casi lo scompenso cardiaco è dovuto ad un danno ischemico del muscolo cardiaco, ossia ad un ridotto afflusso di sangue ossigenato al tessuto miocardico (ischemia) che può dare origine all’infarto. Una condizione in cui l’afflusso di sangue viene temporaneamente interrotto a causa dell’occlusione di una delle coronarie (le arterie che irrorano il cuore). Questo tipo di danno riduce la capacità funzionale del muscolo cardiaco compromettendone l’efficienza. Lo scompenso può essere dovuto anche a cause non ischemiche, come ad esempio il diabete, le malattie renali, l’ipertensione, che insieme o separatamente concorrono o determinano la compromissione della funzione di pompa del cuore.
È ormai accertato che l’eccesso di grassi nel sangue (dislipidemia), il fumo, l’ipertensione arteriosa, ed il diabete danneggiano il rene. In particolare ne compromettono la struttura vascolare, l’afflusso sanguigno e di conseguenza la funzione. L’effetto è l’alterazione dell’equilibrio dell’intero apparato cardiovascolare, in cui il rene funge da regolatore del volume circolante. In queste circostanze il rene produce sostanze (come le catecolamine e l’angiotensina II) che a loro volta danneggiano il cuore ed i vasi sanguigni. Si innesca, quindi, un circuito vizioso per cui cuore e rene si danneggiano vicendevolmente, ed in cui l’alterato metabolismo gioca come fattore aggravante sui due fronti, favorendo la comparsa dello scompenso ed aggravandolo.

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