L’intervento/ Palazzi del potere litigiosi?

di Massimo Dalla Torre

Eccoci nuovamente in vostra compagnia per continuare a scrivere di quanto sta accadendo nei palazzi della politica. A quanti manifestano gradimento ai nostri articoli, almeno questo è quello che esterna la gente quando c’incontra per strada, vorremo ribadire, tanto per essere chiari, che quello che trasponiamo sul web lo facciamo non per acredine verso i “palazzi”, anche perché i personalismi li lasciamo agli altri, lo facciamo esclusivamente per dare voce a chi voce non ha, ma soprattutto per tenere alto il livello di guardia nei confronti di chi crede di essere “il signore del castello” e nel Molise di “castellani” ve ne sono fin troppi, che spesso e volentieri scatenano baruffe.

Le quali evidenziano sempre più inquietudine, protagonismo e soprattutto rivalsa assoluta degli uno contro gli altri. Baruffe e litigi soprattutto verbali che ogni giorno di più prendono corpo tanto da poterle annoverate nella categoria delle “sciarade”. Le quali, sono fondate sulla capacità di distrarre l’opinione pubblica dai mali che opprimono e offendono il Molise. Enigmi squallidi che, questa è l’assurdità della cosa, hanno la capacità di mitigare la gravità della situazione. Enigmi che si palesano soprattutto tra chi soggiorna senza sapere il perché nelle stanze bei bottoni di questa nave senza timoniere e molti esponenti più o meno di spicco della politica nazionale anch’essa in un mare di procelle. Personaggi che tra l’altro prima fanno “comunella” tra loro e poi si sfidano a singolar tenzone fregandosene altamente dei destini dei Molisani.

Cose che, nella dannosità e nell’assurdità alquanto imbarazzante, denota poca oculatezza da parte dei protagonisti a dimostrazione che “il lato oscuro del potere ammalia”. Un rebus cui fra Guglielmo da Baskerville, protagonista de “in nome delle rosa”, non saprebbe dare la soluzione definitiva. Insomma caos che si aggiunge a caos che trova l’humus ideale nella “faida” che si è scatenata in casa Lega.

Forse una “Resa dei Conti” che mal cela la rivalsa tra contendenti cosa che si sposa appieno con il detto locale: “scanst’ frssora c’ m’ tign” oppure con “il fine giustifica il mezzo” di Machiavellica memoria che, invece, affidiamo alla saggezza e alla sagacia di un altro detto: “quando gli asini litigano i barili, si rompono”; e nel Molise i barili sono alquanto usurati e gli asini non sono più disposti a trasportarli; ovviamente senza offesa per nessuno…

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