Lettere in redazione/ “Campobasso ,terra di nessuno”

Riceviamo e pubblichiamo

Caro direttore,

Dopo rimostranze fatte inutilmente in altra sede, desidero segnalare l’assoluta mancanza di controlli dei vigili urbani in Via Cavour, un’arteria che si sta rivelando, giorno dopo giorno, una pista di automobilismo in cui si sfreccia nel più totale spregio dei limiti di velocità e delle strisce pedonali, non abbozzando neanche un timido rallentamento nelle vicinanze delle stesse e pur avendo visto pedoni che attendono minuti prima di passare (tanto i ridicoli dissuasori non possono definirsi tali). In più di una delle città da me visitate la presenza dei vigili urbani, di dissuasori efficaci e di semafori a chiamata pedonale in zone trafficate ha ridotto il rischio di investimento di pedoni e ha spinto gli automobilisti a darsi una regolata sull’uso del proprio mezzo, che in tanti considerano una vettura di Formula Uno. 

Colgo anche l’occasione per far notare che il basamento in pietra della gradevole fontanella posta in Corso Bucci, vicino alle pensiline degli autobus (pensiline è una parola grossa, a dire il vero) è stato deturpato da qualche forte percossa: sembrano quasi martellate. Ora, mi dirà lei, come può una persona andare in giro, magari in ore notturne per non essere vista, e portarsi dei martelli per rompere l’arredo urbano? Eppure ha visto che cosa è successo alle assi delle panchine nella villetta di via Ugo Petrella? Sarebbe poi tanto strano avere dei sospetti? Infine, con rabbia devo constatare che una sede istituzionale, il Municipio, continua a ricevere le visite indisturbate (e perennemente impunite) di quattro idioti: leggasi imbrattatori seriali. Ora, partendo dal presupposto che l’atto è di per sé grave, qualunque sia l’edificio o l’oggetto imbrattato, come può un’istituzione subire un’onta del genere e rimanervi indifferente fino al punto di non perseguire penalmente i colpevoli e di non provvedere all’immediata ripulitura? 

Io di città italiane ne ho visitate, ma un concentrato così ampio di forme di degrado non l’ho mai trovato, pur sforzandomi.

Benvenuti a Campobasso, terra di nessuno.

Distinti saluti

Carlotta Scognamiglio

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