Lettera al Direttore/ in Molise disastro sanitario e polemiche sterili

Riceviamo e pubblichiamo da una nostra lettrice

L’attesa a cui ci sta sottoponendo l’attuale Ministro della Sanità in merito alla nomina del commissario ad acta è snervante ed incomprensibile.
E’ altrettanto incomprensibile, tuttavia, la polemica montata su da più parti sulla mancata nomina a commissario di determinati soggetti politici nostrani.
Ho tentato di osservare il tutto da più angolature, però non sono riuscita a trovare una motivazione sensata nelle osservazioni di chi ha protestato per la suddetta mancata nomina.
Fino a prova contraria, non c’è alcun nesso di consequenzialità fra l’essere a capo di una struttura amministrativa e gestire bene la sanità locale.
I molteplici casi di malasanità che, purtroppo, continuano a susseguirsi, sembra che non ci abbiano insegnato nulla: quello che bisogna chiedere non è un commissario e basta, bensì un tecnico capace di risollevare le sorti della moribonda sanità molisana. Come? Attraverso sapienti sinergie con enti esterni, che portino i nosocomi nostrani ad essere all’avanguardia nelle tecniche diagnostiche e di cura, attraverso la ricerca di fonti d’investimento che garantiscano la permanenza di reparti indispensabili ad una comunità, per quanto piccola, attraverso l’efficientamento delle risorse e la lotta senza quartiere a sprechi ed infornate di assunzioni senza merito.
Questo deve accadere da noi, altrimenti stiamo parlando del nulla.
Tutti hanno avuto le loro colpe in questa triste vicenda: da chi ha reso la sanità un luogo dove piazzare uomini chiave, senza pensare alle loro reali competenze, a chi ha tagliato indiscriminatamente reparti e posti letto, arrivando al paradosso di togliere i punti di primo soccorso da alcuni ospedali.
Il Molise non può continuare a vivere del nulla, di mancate competenze o di competenze che per un po’ vi stazionano ma poi, considerato il clima ostile, prendono il largo.
Le incertezze sono tante, alla pari di quelle che sembra avere il ministro Grillo, la quale, dopo un inspiegabile ed inaspettato balletto sui vaccini, sta facendo lo stesso sul nostro futuro commissario.
Noi, in quanto molisani, di colpe ne abbiamo avute tante in materia, pensando, per anni, di poter andare indisturbatamente per la propria strada e con regole del tutto personali, ma a queste si aggiungono quelle di chi sta tacendo sulla soluzione del problema e di chi sostiene determinate candidature.
Che dire: continuiamo a sprofondare nelle sabbie mobili…
Carlotta Dabbate

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