La storia di Sasà, un racconto di inclusione sociale all’Istituto San’Antonio di Padova di Campobasso

Il 2 aprile 2022 si celebra la XV Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, WAAD – World Autism Awareness Day, istituita dall’ONU nel 2007 per richiamare l’attenzione sui diritti delle persone con sindrome dello spettro autistico e delle loro famiglie . L’Istituto Sant’Antonio di Padova di Campobasso nella persona del Dirigente Erika Cieri e insieme a lei, la Dott.ssa Francesca Lembo, presidente del Centro il Gemello di Einstein lavorano continuamente affinché i docenti e il personale sia formato su tematiche molto sensibili. Il nostro impegno quotidiano nella scuola ha l’obiettivo di supportare, formare e condividere gli obiettivi educativi e abilitativi dei nostri bambini, ragazze e ragazzi.

I nostri esperti rispondono alle richieste delle famiglie e dei diversi Istituti Scolastici, entrando nelle scuole in punta di piedi, senza essere mai invadenti e senza la presunzione di voler sostituire il nobile lavoro dei docenti in classe. La formazione continua del personale docente nelle scuole è determinante e indispensabile se si vuole raggiungere i risultati ottimali per una relazione positiva con i propri alunni e con gli stessi docenti. Potenziare le abilità sociali e relazionali, conoscere i diversi aspetti che possono modificare il comportamento inadeguato di un alunno con difficoltà, condividere principi e tecniche, portare a conoscenza esempi pratici e laboratori per valutare le proprie competenze al termine dell’esperienza formativa: questo è l’unico modo per cui vale la pena impegnarsi per raggiungere gli obiettivi che ogni insegnante, alunno o genitore possa desiderare.

Si porta ad esempio la storia di Salvatore, frequentante la prima sezione primavera del Sant’Antonio di Padova di Campobasso, bimbo con disturbo dello spettro autistico, parla di inclusione e di speranza, è bella da raccontare e importante da far conoscere, per aprire una finestra su un mondo fatto di solidarietà, vicinanza, comprensione e uguaglianza. Dietro ad essa, infatti, ci sono piccoli e grandi pezzi di un puzzle che si danno la mano e stanno insieme per aiutare e sostenere: la scuola, le famiglie dei bambini compagni di Salvatore, gli operatori di un Centro presso Morcone, e non certamente per ultimi i genitori del bambino.

La storia di Salvatore parla di inclusione e di speranza, è una buona notizia, bella da raccontare, importante da far conoscere per aprire una finestra su un mondo fatto di solidarietà, vicinanza, comprensione e uguaglianza . Dietro ad essa, infatti, ci sono piccoli e grandi pezzi di un puzzle, che si danno la mano e stanno insieme per aiutare e sostenere: la scuola con i suoi insegnanti, le famiglie dei bambini compagni di Salvatore, gli operatori del Centro di Morcone non certamente per ultimi genitori di Sasà, la mamma Carmen e il papà Antonio .

Salvatore detto Sasà ha 3 anni e mezzo, ma per lui e per chi gli è vicino lo spettro dell’autismo rappresenta una quotidianità da cui non fuggire, bensì con cui convivere e da cui ripartire. Sasà occupa uno spazio grande nella vita di ogni bimbo della Scuola dell’Infanzia Sant’Antonio di Padova di Campobasso , dove è arrivato nel settembre del 2019 e dove è circondato dall’affetto di altri bambini : è il compagno di giochi preferito, il più “piccolo” tra tutti, da proteggere e di cui osservare i cambiamenti e i progressi. Perché accogliere a scuola bambini con disabilità significa anche mettere alla prova la capacità di tutti:​

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