Jelsi, Maiorano e Tatta al Sindaco: “Vogliamo chiarezza sulle procedure di ospitalità per i migranti.”

Sono passati circa sette mesi dalla nostra richiesta di convocazione di consiglio comunale aperto al pubblico avente ad oggetto l’accoglienza ai migranti. Quella richiesta nacque da una nota del Sindaco di Jelsi indirizzata alla Prefettura di Campobasso nella quale si affermava “che con l’arrivo dei nuovi migranti confluenti nello SPRAR, l’elevato numero di ospiti complessivamente presenti in paese sta avendo una ricaduta negativa sulla popolazione locale che, in più occasioni, ha manifestato allo scrivente preoccupazione e perplessità.”
Sette mesi trascorsi ad attendere la convocazione del consiglio comunale aperto al pubblico affinché i cittadini di Jelsi, la popolazione locale secondo le parole del sindaco, potessero discutere per la prima volta con gli amministratori dell’accoglienza dei migranti e, caso mai, esporre le preoccupazioni e perplessità in una pubblica adunanza.
Sono passati sette mesi e il sindaco di Jelsi non ha trovato nemmeno una data utile per discutere con gli altri amministratori e i cittadini del suo paese di un tema di grande attualità ed importanza.
È riuscito, però, a trovare una data per promuovere il benessere psicologico della popolazione locale e organizzare un incontro con una psicologa avente per tema migranti e pregiudizi.
Non c’è che dire, questa amministrazione ha trovato la soluzione al problema dell’immigrazione e dell’accoglienza: lavorare sul benessere psicologico dei cittadini. Vuoi vedere che il problema è tutto nel pregiudizio degli jelsesi? Se si riuscisse a convincerli che le perplessità e le preoccupazioni manifestate ad ottobre scorso sono solo una questione di pregiudizio, tutto sarebbe risolto.
Non importa poi che in questi sette mesi è emerso di tutto e di più circa la gestione dei migranti.
A dicembre l’inchiesta Mafia Capitale delle Procura di Roma ha svelato inaspettati retroscena: “Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende meno”. Salvatore Buzzi, braccio destro e sodale di Massimo Carminati nella cupola affaristica che ha avvelenato Roma, intercettato svela qual è il suo business principale.
Con questo non si vuole dire che a Jelsi qualcuno speculi sulla pelle dei migranti, ma era ed è opportuno chiarire i flussi di denaro che girano intorno alla gestione degli stranieri.
In questi giorni l’Unione Europea discute di quote di accoglienza, ma a Jelsi nessuno si è mai posto il problema della capienza ricettiva tollerabile per la nostra piccola comunità.
Ma sono tante e tali le questioni legate ad un fenomeno così complesso che il Sindaco di Jelsi avrebbe dovuto discuterne pubblicamente con i suoi concittadini. I flussi migratori in atto sono un evento epocale che costringe tutti quanti noi a profonde riflessioni. Ma questa amministrazione ha preferito chiamare una psicologa che spieghi ai cittadini quali sono i loro pregiudizi. I cittadini di Jelsi non hanno pregiudizi, ma solo bisogno di trasparenza e di confronto.
Al massimo il pregiudizio è nei confronti di questa maggioranza sempre poco chiara nel suo agire.
Jelsi, 20 maggio 2015 I consiglieri del Gruppo “ORA PER JELSI”
Francesco MAIORANO
Massimo TATTA

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