Il Ministro Boschi a Campobasso per spiegare le ragioni del “sì” al prossimo Referendum

“Il bicameralismo perfetto è dannoso per un Paese che vuole camminare e dare risposte a chi le aspetta”. E’ questo il grido unanime lanciato il 23 ottobre nell’incontro, organizzato dal PD molisano, presso la sala della Costituzione della Provincia di Campobasso dove è intervenuto il ministro Boschi. “Col referendum del 4 dicembre prossimo -ha puntualizzato l’esponente di Governo- siamo chiamati ad esprimere un voto per il futuro dell’Italia. Con un Sì o con un No ognuno di noi darà un apporto determinante per avviare il cambiamento. Tale riforma costituzionale non ha nulla a che vedere con la normativa elettorale, sulla quale pure stiamo lavorando -ha proseguito il ministro- bensì, com’ è chiaramente espresso nel quesito referendario, si chiede agli elettori di votare per un ordinamento più semplice. Il mondo oggi corre molto più rapidamente che nel ’48, e dover aspettare talvolta quattro o cinque anni per veder approvata una legge, significa perdere treni ed opportunità per i cittadini, i lavoratori, gli imprenditori. Cambiare il rapporto fra Stato e Regioni non vuol dire punire queste ultime, ma voler fare in modo che in ogni parte d’Italia, a tutti, siano garantiti gli stessi diritti, gli stessi servizi e i medesimi costi. In ciò consiste -ha rimarcato Maria Elena Boschi- la riforma del titolo V della Costituzione. Porre tutte le regioni in una condizione di parità e, dunque, accorciare le distanze fra il Nord ed il Sud. Si tratta di una scommessa con cui questo Governo prova a dare uno scossone al Paese. Votando “no” nessuno ci garantisce che fra sei mesi ci sarà un’altra riforma e, peraltro, si andrebbe ad interrompere quel percorso di rinnovamento che fino ad oggi abbiamo costruito. La scelta è nelle nostre mani. Di futuro ce ne hanno già rubato in passato”. Così ha concluso il ministro. Anche il segretario regionale del PD, Micaela Fanelli, in apertura dell’incontro, ha sottolineato l’importanza di dare il via libera a questa riforma per mandare avanti l’Italia e per dare risposte ai territori più svantaggiati. Mentre il vice sindaco di Campobasso, Bibiana Chiechia, ha invitato i cittadini ad esprimere un voto per recuperare un rapporto attivo con la politica e affinché ognuno di noi possa assumersi la responsabilità della propria scelta sull’imminente confronto referendario.

Invece l’onorevole Laura Venittelli ha ricordato la propensione dei nostri partigiani veri verso il monocameralismo allorché sostenevano che il bicameralismo aveva ragion d’essere se regionalizzato. E ha poi ha citato Togliatti quando si pronunciava sul nostro Paese definendolo lento e distante nel dare segnali di cambiamento. Il Presidente, Paolo Frattura, ha fatto presente che in una commissione consultiva presente a Bruxelles di cui fa parte, in quanto delegato dalla Conferenza Stato/Regioni, in verità, già si assumono decisioni poi prese in considerazione dal Governo centrale in vista dell’emanazione di nuovi provvedimenti. E poi, per ribattere alle critiche provenienti dal fronte del “no”sull’eventuale sovradimensionamento dei poteri del premier, ha messo in evidenza che questi ultimi non sono menzionati in nessun passaggio della riforma. Così come per ciò che concerne la rivisitazione del titolo V non vi sia alcun riferimento ad un diverso assetto amministrativo, ma solo la volontà di apportare, su alcuni temi, parità e semplificazione delle regole e dei tempi per tutti gli Italiani.

Rossella Salvatorelli

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