#corpedelascunsulatavecchia/Sogno che potrebbe diventare realtà?

Ho voluto cambiare il titolo a questa “rubrica”, rigorosamente messo tra virgolette visto che questa non è una rubrica, ed io scrivo per diletto mio e spero per non troppa sofferenza altrui. Se poi la sofferenza altrui dovesse essere data da quello che scrivo, visto che sono costretto a scrivere la verità per non essere querelato, beh, mi dispiace per loro ma sarei contento di aver colto nel segno.

Dicevo cambio il titolo alla “rubrica” perché nell’ultimo articolo ho parlato di questa esclamazione tipica di mio nonno ed io, ovviamente ne sono particolarmente affezionato. Quindi da oggi non sarà più #vengoconquestamiaadirvi, voglio ringraziare Totò e Peppino per avermi dato l’idea e vado avanti.

Dunque, proprio a voler parlare del passato, verrebbe da ricordare quando “a chille tiempe” si andava avanti a tentoni e si cercava di sopravvivere. Erano tempi dedicati ai padroni ed ai baroni, tempi duri in cui le pandemie erano al’ordine del giorno. L’Ultima peste si ebbe in Italia nel 1720 e Manzoni ci “appicicò” vicino i “Promessi Sposi” usando il periodo della peste per dare risalto alla sua opera. Chissà nel 2222 cosa scriveranno del covid 19, io spero scrivano della vittoria della scienza sulla pandemia e sulla malattia.

Spero si possa scrivere di come i bipedi umani che popolano questo pianeta della galassia del sole riuscirono a superare la pandemia facendo enormi sacrifici, rinunciando agli aperitivi per il Corso di Campobasso, ed alle pinte di birra nei pub della città. Enormi sacrifici che furono ricambiati, si scoprì solo dopo, con un flusso di stranieri che vennero a visitare il Contado di Molise. I turisti intergalattici arrivarono in Molise perché un “casuale” assessore al turismo fu ispirato dalla cometa che si posizionò sulla Gallinola per indicare la via ai nostri governanti.

La Cometa, poi si rivelò essere miliardi dell’Unione Europea, era riuscita, la cometa, ad illuminare il pensiero del”casuale” assessore e quindi, contrariamente a cosa avessero fatto sino ad allora, si decise di far trasmettere degli spot sul e del Molise alle televisioni “straniere”.

Partirono dalla “capitale” del Contado quattro messaggeri con altrettanti dvd registrati di nascosto utilizzando delle semplici immagini raccolte tra i fotografi molisani e qualche video e se ne fece un dvd.

I quattro messaggeri si diressero presso i confini del contado e decisero di superare i confini per esportare il “verbo” del contado. Il “verbo” doveva oltrepassare i confini del Contado e superare i fiumi Trigno e Fortore, ma anche dirigersi presso Roma e Napoli dopo aver attraversato la piana di Venafro. Dovettero partire, i messaggeri, in piena notte per evitare di essere attratti dalle “sirene” che avrebbero voluto a tutti i costi far trasmettere i dvd nelle locali televisioni. Televisioni che tutto avevano tranne che la diffusione a livello nazionale. Non per colpa loro, ma per colpa della legge sull’editoria … o qualcosa del genere.

Il “Verbo” fatto di immagini bucoliche ma belle, di immagini marine ma anche di immagini montane (nel senso che raffiguravano sia posti montani che marini del Contado) con una buona parte dei dvd dedicati alle tradizioni culinarie del nostro Contado. Non fu tralasciato niente, si ricercò ogni singolo piatto da inserire, ogni singola immagine da proporre, senza tralasciare le distanze “brevi” che tornavano a vantaggio degli eventuali turisti: in un’ora di autovettura i turisti intergalattici del Contado potevano passare dalla montagna al mare e viceversa. Deliziando il palato a pranzo con salumi e formaggi di alta montagna e la sera con un delizioso piatto a base di pesce sulla costa. Questo sempre soggiornando nello stesso albergo.

La crescita “spropositata” del turismo in Contado di Molise fu resa possibile perché CI SI RESE CONTO  che senza fare assolutamente niente durante l’estate 2020, estate contraddistinta da pandemia e reclusioni varie, i turisti erano venuti in Molise, forse non avendo dove altro andare, ed avevano scoperto le cascate di Carpinone, e noi molisani scoprimmo che il fiume Carpino dava il nome al paese, o viceversa, mai si è saputo, e potettero alloggiare in comode strutture che successivamente a quell’estate favolosa turisticamente una classe politica lungimirante aveva cercato, ma era riuscita, a far crescere.

Il Contado di Molise era diventato un marchio registrato sotto la cui effige si producevano vini tipici del “Contado di Molise”, salumi, formaggi e latticini. Si era riuscito a superare anche l’atavico odio (commercial) che i commercianti/agricoltori/artigianali serbavano nei confronti dei colleghi e si era riuscito a creare cooperative di vendita dei prodotti contraddistinti tutti dal marchio: “Contado di Molise”, prodotti che venivano esportati in tutto il mondo. Venivano da Capo Nord a mangiare la pampanella, stufi di mangiare renne ed alci. Venivano dalla Russia a mangiare la ‘mbigna e “u cace e ova” a Pasqua, o le pepatielle a Natale, avendo deciso che il caviale non era tanto buono come le nostre pietanze.

Ma…….ops, mi ero addormentato…..scusate che ho scritto? “corpe de la scunsulata vecchia”, la sera devo andare a dormire prima.

Sempre un saluto con affetto e stima a tutti voi che avete la pazienza di leggermi. Spero che un giorno mi ricordiate nelle vostre preghiere e direte: “ah, ma quille str@@@@” tutte le tuorte ne le teneva”, nella speranza che questo (il ricordo nelle vostre preghiere) non sia tanto vicino, statevi come sempre arrivederci.

Franco di Biase

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