Campobasso/Gli studenti UniMol si mobilitano e raccolgono più di 900 firme per la didattica mista

Sono più di 900 le firme raccolte in pochi giorni da un gruppo di studenti della Unimol (l’Università degli studi del Molise) che chiede, date le grandi difficoltà di questo periodo, di continuare la didattica in doppia modalità, quindi sia in presenza che a distanza, a causa dell’impossibilità di molti di poter seguire in presenza. La petizione, lanciata sulla piattaforma Change.org, si rivolge direttamente al Rettore e ai Docenti dell’Università molisana.

“Dai primi mesi del 2020 a oggi”, scrivono i promotori, “il mondo si è trovato ad affrontare una realtà complessa, carica di rischi e conseguenti preoccupazioni, che ha stravolto la vita di tutti.

Gli studenti dei vari atenei italiani hanno dovuto ripensare il proprio modo di studiare e le università hanno dovuto apportare modifiche alla propria offerta formativa e alle modalità di interazione con i propri iscritti. […] Oggi, grazie ai vaccini e ai progressi della scienza, sembra che la normalità tanto desiderata sia un po’ più vicina, ed è giusto che a chi ne senta la necessità sia offerta la possibilità di tornare in aula e il piacere di condividere gli spazi e il proprio tempo con professori e compagni di corso. Ma la realtà è assai variegata. Non tutti sono pronti a tornare in presenza; non tutti possono riprendere serenamente una vita “normale”; non tutti possono correre il rischio, seppur diminuito, di infettarsi. Molti hanno ancora bisogno di modalità di lavoro e di interazione flessibili e informatizzate.”

“Tra gli iscritti, infatti”, prosegue il testo, “a fronte di una maggioranza che ha il più che legittimo desiderio di tornare in aula, c’è anche chi ha parenti fragili, chi accudisce congiunti malati, chi ha bambini piccoli non ancora vaccinati, chi ha patologie per le quali rischia di più in caso di contagio. […] È per questo motivo che noi studenti chiediamo che venga garantita la doppia modalità (presenza e distanza) per la frequenza delle lezioni e, soprattutto, dei laboratori, almeno per tutto il primo semestre e finché sarà ancora in vigore lo stato di emergenza. Ciò consentirebbe a tutti di seguire le lezioni e, soprattutto, di non perdere ore di laboratori, per i quali sussista l’obbligo di frequenza. L’università, d’altra parte, ha già pienamente dimostrato di essere all’altezza e di possedere tutte le tecnologie necessarie per proseguire con una didattica mista, consona al prestigio dell’ateneo molisano. La doppia modalità è una forma di democratica garanzia del diritto allo studio, in una situazione storica qual è quella nella quale siamo calati. Sono numerosi gli atenei che hanno deciso sin da subito di tutelare tutti quanti i propri iscritti, facendo in modo che non ci fossero studenti di serie A e studenti di serie B.”

In conclusione, i promotori si rivolgono direttamente ai decisori coinvolti, quindi il Rettore e i Docenti: “Siamo certi che l’Unimol, così come ha egregiamente garantito il diritto allo studio a tutti i suoi studenti nel pieno della pandemia, ascolterà la nostra richiesta e continuerà a tutelare lo studente in questa situazione di evidenti e persistenti difficoltà.”

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