Campobasso/ Giunta comunale: abbiamo scherzato!

Le prossime potrebbero essere ore decisive per il nuovo esecutivo a Palazzo San Giorgio; ma le prime indiscrezioni dicono che tanto nuovo non sarà. Sembra che buona parte degli assessori appena dimissionati abbia confermato fiducia ad Antonio Battista e dato la disponibilità a firmare un documento che, è bene precisarlo, non ha alcun valore legale né vincolo politico certo, soprattutto visti i precedenti alla Regione (leggi ‘caso-Di Bartolomeo’ e ‘Niro’), negli anni passati.
Sarebbero perfettamente allineate alla maggioranza le posizioni di Bibiana Chierchia, Alessandra Salvatore e Lidia De Benedittis (quest’ultima sostenuta da sindacato e associazionismo particolarmente vicini al sindaco), mentre anche Maripina Rubino potrebbe non avere problemi, pur facendo parte dei Popolari che alla Regione hanno posizione politica differente (ma questo in politica non è più un grosso problema). Si era parlato di situazione delicata per Stefano Ramundo e Massimo Sabusco, ma le posizioni espresse dai due sembrano smentirlo ed anche Francesco De Bernardo avrebbe accantonato recenti polemiche per dare fiducia a Battista.
Restano due nomi: Pietro Maio e Salvatore Colagiovanni ed i casi sono ben differenti. Il primo sarebbe quasi indifferente agli sviluppi della crisi, avendo già rinunciato alla ricandidatura nel 2019, mentre il secondo avrebbe chiesto al sindaco qualcosa di difficile realizzazione, cioè di essere il candidato sindaco unico per il centro sinistra. Il PD e la coalizione sono naturalmente vocati alle primarie e questo rende l’ipotesi difficilmente realizzabile, anche perché Battista non gode certo delle simpatie dell’asse Facciolla-Fanelli, che comunque ha numeri di maggioranza e potere nel partito.
Alla fine almeno sette assessori verrebbero riconfermati al loro posto (Battista ha escluso rimodulazioni di deleghe tra gli assessori uscenti) e uno o due sarebbero le ‘new-entry’, o forse nessuna. Insomma una sorta di: “Tutto a posto, abbiamo scherzato”. Resta una domanda: non si sarebbero potuti sentire per telefono?

Stefano Manocchio

Commenti Facebook